Rodari e Il Giornale dei genitori, convegno online
Rodari educatore dei genitori, Rodari educatore degli educatori, Rodari educatore e costruttore della società civile.
Nell’anno rodariano, la Regione Toscana, che ha celebrato il grande autore con un anno di lavoro, promuove per giovedì 19 novembre 2020 il convegno “Gianni Rodari e l'esperienza del Giornale dei Genitori: riflessioni e domande per leggere il presente” che sarà accessibile solo online.
Organizzata dal Centro regionale di servizi per le biblioteche per ragazzi toscane, Regione Toscana, LiBeR, Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Gianni Rodari la giornata è dedicata allo studio della attività giornalistica di Rodari su “Il Giornale dei Genitori” fondato nel 1959 e di cui fu direttore dal 1968 al 1977.
Sul Giornale dei Genitori Gianni Rodari firmò 41 articoli, scritti dal 1964 al 1980.
Al centro del convegno, progettato nell’ambito del “Patto per la lettura in Toscana”, si trova il “capitale narrativo” di Rodari che va dai temi della sua pedagogia, alla sua idea di cultura e politica capaci di rompere le barriere tra “dottori” e gente semplice, dalla sua concezione di genitorialità come militanza attiva che non delega a terzi l’educazione dei propri figli e che ha una dimensione collettiva. E poi le sue riflessioni su scuola, famiglia, genitorialità, società e istituzioni.
Temi così vicini e legati alle politiche bibliotecarie, che la Regione ha deciso di lanciare, in occasione del convegno, la campagna di comunicazione regionale dal 20 novembre al 31 dicembre che riprende uno slogan già utilizzato in precedenti edizioni, “Ma dove? In biblioteca!, aggiungendo come sottotitolo “Per non lasciare nessuno indietro”, slogan che evoca un passaggio tratto proprio dalla Risoluzione ONU dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile, Agenda 2030).
Tenuto conto del particolare momento di difficoltà delle biblioteche, archivi e altri istituti culturali, la campagna di comunicazione vuole essere una occasione per ribadirne il valore sociale e civile, oltre che culturale, in quanto presidi garanti del diritto di accesso di tutti all’informazione, alla documentazione, alla lettura e all’apprendimento permanente.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa