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Confcommercio Pisa: "Inps rispetti decisioni del Governo, circolare 129 è senza valore"

Le aziende pisane non paghino i contributi di novembre

Con una circolare intempestiva, contraddittoria e allucinante, l'Inps vorrebbe arbitrariamente escludere le aziende toscane dalla sospensione dei contributi previdenziali. Ma questi contributi non vanno versati perché la Toscana è stata dichiarata zona rossa e questo diciamo alle nostre imprese associate”. E' la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini ad esprimere indignazione e a lanciare il proprio j'accuse contro l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale: “Quella circolare è carta straccia e non va applicata, perché giocare in questa maniera sulla pelle delle imprese, in un momento epocale come quello attuale, è qualcosa di rivoltante. Questa è l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di quanto l'apparato burocratico dello Stato italiano sia infetto fino al midollo di irresponsabilità, arroganza, auto-referenzialità e perfino avidità. Perché davvero, come l'Inps possa anche solo immaginare, dopo quanto espressamente previsto dal Decreto Ristori Bis (allegato 2), di escludere all'ultimo tuffo le migliaia di aziende toscane, che faticano tantissimo ad andare avanti, dalla doverosa sospensione contributiva è qualcosa che rasenta l'incredibile”.

“L'Inps si attenga e si limiti esclusivamente ad applicare le decisioni del Governo e della legge, senza stravolgerne o addirittura ribaltarne il senso” - aggiunge la presidente - “perché posso capire che chiusi come sono nella torre d'avorio non abbiano alcuna percezione della realtà, ma qui parliamo della sopravvivenza di migliaia di imprese, famiglie e lavoratori. In pochi mesi è già la seconda volta che accade qualcosa di simile, forse addirittura più grave: quando, per i mesi di lockdown le aziende aderirono alla sospensione contributiva concessa dallo stesso Governo, l'Inps come se facesse parte di un altro Stato, cominciò a rilasciare Durc negativi, con tutte le conseguenze nefaste che possiamo immaginare in termini di partecipazione ad appalti, bandi pubblici, accesso al credito e quant'altro. E adesso, come allora, le aziende si ritrovano nel mezzo tra quanto deliberato dal Governo e quanto applicato arbitrariamente dall'Inps”.

Conclude la presidente di ConfcommercioPisa che “purtroppo questo tipo di pubblica amministrazione inefficiente e irresponsabile, lontanissima dalla realtà, è uno degli enormi ostacoli della crescita della nostra economia, tanto che negli ultimi dieci anni ci è costata settanta miliardi di euro e ben tre punti percentuali di Pil in meno, con tutti i vantaggi che ne sarebbero derivati in caso contrario”.

Fonte: Confcommercio provincia di Pisa - Ufficio Stampa

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