Intervista a Brenda Barnini: "Empoli città provata. Se non calano contagi non possiamo escludere zona rossa"
Sulle sorti di Empoli in questo 2020 si è espressa in prima persona il sindaco, durante un'intervista per il telegiornale Clivo News (la messa in onda sul canale 680 sarà oggi giovedì 12 e domani venerdì 13 novembre).
Il sindaco ha parlato in merito all'ordinanza per vietare gli assembramenti in piazza della Vittoria. L'atto amministrativo è stato formalizzato in serata, perché "sulle regole non si può più scherzare". "L'ordinanza con divieto di stazionamento serva affinché fatti che avvengono anche in questi minuti continuino a essere tollerati, dall'altra parte serve anche a mandare un messaggio alla cittadinanza. Sono ancora troppi coloro che continuano ad avere un atteggiamento tra il negazionista e l'irresponsabile".
Poi lo 'spauracchio' della cittadinanza, un ulteriore restringimento: "Se non sapremo rispettare le regole della zona arancione come Regione e non si vedranno risultati apprezzabili per la diminuizione dei contagi, non possiamo escludere di diventare zona rossa domani o di andare incontro a un lockdown nazionale. I sindaci hanno il dovere di presidiare il territorio e di prendersi cura dei cittadini".
Passiamo a Empoli, come sarà il Natale 2020 (il tema riguarda anche il sondaggio di questa settimana di gonews.it)? "Quest'anno non saranno feste come i due passati natali. Empoli città del Natale non si ferma nello spirito ma per forza di cose negli allestimenti. Avremo un albero, è bene avere qualche simbolo che non ci fa perdere la speranza".
Il Natale potrebbe essere un'occasione per assembramenti? "Dovremo e avremmo dovuto fare sempre attenzione soprattutto nei contesti amicali e in famiglia. Questi contesti sono occasioni d'oro per il Covid. Magari ci si scambiano posate, bicchieri. Sono tutte occasioni di vita quotidiana in cui lo scambio del virus avviene".
Infine una considerazione sull'Empoli nella seconda ondata. Prima il settore economico: "Vedo una città che comincia a essere fortemente provata. L'anno 2020 è un anno difficile da portare in fondo in maniera equilibrata. Abbiamo passato un'estate tranquilla. Ha consentito alle attività produttive a sfruttare tutto il suolo pubblico a disposizione e di fare una parte dell'incasso che avevano perso nel primo lockdown".
Infine il punto più delicato, la sanità: "Sta tenendo ma con una fatica immane. Per questo diciamo che c'è bisogna di allentare la pressione. Quando si arriva in ospedale la battaglia è già persa. Se sono arrivate lì è perché prima non tutto ciò che era possibile fare per diminuire il contagio è stato fatto.
Ci sono troppe persone che si ammalano in troppo poco tempo. Questa preoccupazione non è solo per i malati Covid, ma è anche per tutto il resto. Per le operazioni programmate di chirurgia, per gli interventi in urgenza. Se gli ospedali si riempiono tutti e se i medici vengono tutti destinati a curare il Covid, ognuno di noi è in pericolo purtroppo per le altre cose che possono capitare nella vita".