Un raro vitigno torna nella 'mappa vitivinicola': ecco il Sanforte di Piandaccoli
Un ettaro di Sanforte è finalmente pronto per la vinificazione, importante traguardo per la salvaguardia di un vitigno toscano a rischio di estinzione.
Il Sanforte - questo il nome del vitigno - grazie al lavoro svolto dall'azienda agricola Piandaccoli torna a far parte della gloriosa tradizione vitivinicola toscana.
Solo recentemente, grazie a studi genetici approfonditi, è emerso che il "Sangiovese Forte / Sanforte " in realtà nulla ha in comune col Sangiovese, ma si connota di caratteristiche proprie del tutto eccezionali.
Un vitigno che ha ritrovato la propria identità all'interno del Registro Nazionale delle Varietà di Vite solo nel 2007 e la cui presenza in Toscana è così sporadica, da esser considerato dalla Regione Toscana tra le varietà a rischio di estinzione.
Giampaolo Bruni, proprietario e presidente dell'azienda agricola Piandaccoli, si è dedicato a questa novità con entusiamo: "Un ettaro di Sanforte nei nostri vigneti è emozionante: da anni lavoriamo per ridare valore a varietà colturali rare in collaborazione con l'Università di Firenze e siamo felici di poter approfondire la conoscenza di questa varietà. Dalle prime esperienze, il Sanforte dà vini con un alto grado alcolico bilanciato da un'ottima acidità e una buona struttura. Siamo senza dubbio davanti a un vitigno di grande valore, di cui vogliamo esaltare tutta la potenzialità.".
La riscoperta di questa varietà si inserisce perfettamente nel progetto di recupero dei rari vitigni autoctoni toscani portato avanti sin dal 2004 all'interno della Tenuta Piandaccoli.
Il Sanforte andrà nei prossimi anni ad affiancare la produzione di Foglia Tonda, Pugnitello, Mammolo e Barsaglina vinificati e imbottigliati in purezza.
Piccole produzioni di eccellenza che puntano alla salvaguardia della bio-diversità del nostro territorio
Fonte: Ufficio stampa