Si riunisce il consiglio regionale della Toscana: si parla di Covid ed emergenza economica
Si è riunito oggi il consiglio regionale della Toscana. Tra gli argomenti trattati c'è l'emergenza Covid: approvata una risoluzione che impegna la Regione a sostenere le attività economiche, culturali e sportive, garantire la didattica in presenza e sollecita il ricorso ai fondi previsti dal Mes. Respinti, invece, gli atti a firma lega che chiedevano misure economiche ulteriori per i settori colpiti e finanziamenti a sostegno dei Comuni, anche per azzerare tariffe e tasse locali. Si è discusso anche della situazione dei lavoratori della cultura e dello spettacolo, nonché dei lavoratori degli aeroporti di Pisa e Firenze.
Covid: l’aula approva risoluzione di Italia Viva
La Giunta regionale in Conferenza Stato-Regioni dovrà farsi carico di sostenere alcune istanze decisive per la Toscana, come adeguate misure per le attività commerciali, culturali e sportive, che consentano loro, ove possibile, di proseguire il loro lavoro “in un quadro di massima sicurezza e tutela delle persone più fragili”, prevedendo “forme di ristoro più sostanziose e durature”. È quanto prevede il dispositivo finale della risoluzione di Italia Viva, collegata alla comunicazione del presidente della Regione, Eugenio Giani, sull’emergenza Coronavirus del 28 ottobre scorso, presentata dal gruppo di Italia Viva e approvata dal Consiglio regionale. Sempre nel dispositivo si legge, inoltre, che devono essere attivate “tutte le soluzioni possibili per garantire la didattica in presenza in tutte le classi”, e, qualora non sia possibile, “vengano valutate fino all’ultimo soluzioni alternative, prima di arrendersi alla chiusura”. Se questo dovesse accadere, le scuole dovranno essere “le prime attività sociali a ripartire”.
La Giunta regionale, si legge ancora nell’atto di indirizzo, dovrà attivarsi in tutte le sedi opportune, perché si decida di attivare le risorse del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) e si discutano fin da adesso in Consiglio regionale gli interventi per l’edilizia sanitaria, per la ricerca e l’innovazione tecnologica nel settore, l’incremento delle piante organiche per tutti i profili necessari. Il prossimo bilancio regionale dovrà contenere risorse aggiuntive per contratti di formazione specialistica per investire sui giovani medici.
E’ stato il vicepresidente Stefano Scaramelli (Italia Viva) ad illustrare il testo in aula. “Le esigenze economiche sono prioritarie e devono andare di pari passo con quelle sanitarie. Il presidente Giani deve andare in Conferenza Stato-Regioni con un mandato del Consiglio regionale – ha affermato. E ha chiesto: – Perché il nostro paese è ancora titubante sull’utilizzo dei fondi del Mes?”.
Voto contrario è stato annunciato da Francesco Torselli (FdI). “Non possiamo chiedere al paese di attivare il Mes, una scelta disastrosa che cadrebbe sulle spalle dei nostri figli e dei figli dei nostri figli” ha dichiarato.
“Il presidente del Consiglio Conte si è già pronunciato sulla non attivazione del Mes – ha osservato Silvia Noferi (M5S). - Italia Viva, a leggere la narrativa dell’atto, sembra essere quasi non fare parte del Governo. E’ un atto folle. C’è già un piano di aiuti in campo”.
“La sanità e le misure per interrompere la catena del contagio, la scuola, il lavoro e le misure a favore di questi mondi sono anche le nostre priorità – ha sottolineato Vincenzo Ceccarelli (Pd). – Abbiamo propoposto due emendamenti, per correggere il tono e il giudizio espressi nella narrativa sull’operato del governo, e il gruppo di Italia Viva li ha accolti. Condividiamo, inoltre, l’utilizzo del Mes, scevro da vincoli eccessivi. Per questo votiamo a favore”.
Voto di astensione è stato annunciato da Marco Stella (Forza Italia), mettendo in luce le incongruenze contenute nel Dpcm. “Ha ragione Scaramelli. Se ci fossimo mossi per tempo, non saremmo a questo punto”.
“Se fossimo a teatro, lo capirei, ma siamo in un organo politico. La coerenza e la serietà con questo atto sono venuti meno”, ha aggiunto Diego Petrucci (FdI).
Covid: respinte le proposte della Lega
Sono state respinte dall’aula quattro proposte di risoluzione presentate dal gruppo Lega. Gli atti di indirizzo erano collegati alla comunicazione sull’emergenza sanitaria per il Covid-19 e le ricadute sul sistema economico e sociale, fatta dal presidente della Giunta regionale Eugenio Giani il 28 ottobre scorso. La prima proposta chiedeva di prevedere una serie di misure economiche ulteriori a sostegno dei settori colpiti dalle ricadute della crisi sanitaria, fra cui prolungare la moratoria dei mutui e dei leasing fino almeno al 30 aprile 2021, prorogare e ridurre il credito di imposta sugli affitti, prevedere ulteriori e più efficaci misure di risarcimento per le attività costrette a fermarsi. Il Consiglio l’ha respinta con 23 voti contrari e 10 favorevoli.
Illustrando l’atto all’aula Elena Meini (Lega) ha sottolineato la necessità di “alzare l’attenzione nei confronti delle aziende e del mondo del lavoro” e “di dare un segnale di sostegno forte”, visti i numeri drammatici della crisi economica anche in Toscana, dove il 70 per cento delle imprese rischia di non sopravvivere a un altro lockdown. Silvia Noferi ha annunciato il voto contrario del Movimento 5 stelle, citando i numerosi interventi già messi in atto dal governo nazionale negli ultimi anni; voto contrario è stato annunciato anche da Massimiliano Pescini per il Partito democratico, il quale ha sottolineato che “la proposta contiene alcuni aspetti che condividiamo, ma molti altri che non sono assolutamente condivisibili” e ha osservato che sarebbe più opportuno discutere questi atti nelle varie commissioni competenti. Proposta che è stata respinta da Elisa Montemagni (Lega), anche perché “le commissioni non sono ancora state costituite”. Alessandro Capecchi (FdI), insistendo sulla necessità di sostegno diretto e liquidità alle aziende per permettere loro di sopravvivere, ha chiesto chiarimenti sul ruolo e sul tipo di rapporto che avranno con il Consiglio regionale i consiglieri esterni nominati dal presidente della Giunta, fra i quali colui che si occupa di crisi aziendali.
La seconda risoluzione è stata respinta con 22 voti contrari e 12 voti favorevoli. In questo caso si proponevano finanziamenti a sostegno di Comuni e per azzerare tariffe e tasse locali. Nello specifico, si impegnava la Giunta “ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale affinché siano previsti finanziamenti significativi per gli enti locali così da poter garantire la sostenibilità dei bilanci locali, messi a dura prova dalle oggettive minori entrate derivanti dal primo lockdown”; e, inoltre, “a prevedere, anche con il supporto del governo nazionale, finanziamenti agli enti locali così da consentire l’azzeramento delle tariffe e delle tasse locali che hanno ricadute sulle famiglie, imprese e attività produttive”.
Come ha commentato Elisa Montemagni (Lega), durante l’illustrazione dell’atto, “dare più fondi ai Comuni è necessario, perché altrimenti, se devono aiutare le attività economiche, saranno costretti a tagliare i servizi”. Massimiliano Pescini (Pd) ha annunciato voto contrario giudicando la proposta “strumentale” e sottolineando che i finanziamenti agli enti locali “non sono elargizioni liberali ma atti che servono a dare risposte ai cittadini”. Voto contrario annunciato anche da Silvia Noferi (M5S), mentre Alessandro Capecchi ha assicurato il voto favorevole di Fratelli d’Italia. “Se saltano gli enti locali salta tutto”, ha commentato, sottolineando necessità di pensare alla ripartenza puntando su settori strategici come quelli fieristico e termale.
Respinta anche la proposta di risoluzione, sempre presentata dal gruppo della Lega, che prevedeva una serie di interventi per il rafforzamento del Trasporto pubblico locale. La risoluzione è stata illustrata in Aula dal consigliere Marco Landi. "Abbiamo cercato di presentare più atti nella speranza che il Consiglio accolga in maniera positiva le nostre proposte, che non sono tendenziose o di bandiera. Riguardo al Trasporto pubblico locale, facciamo riferimento a degli impegni affinché ci si attivi per le assunzioni per l'incremento del servizio Tpl, che non siano di natura interinale, al fine di garantire un servizio calibrato sulle nuove necessità. Chiediamo maggiore cadenza delle corse e integrazione con servizio taxi attivando specifiche convenzioni. E sul sistema aeroportuale riteniamo necessaria la salvaguardia dei posti di lavoro a seguito del calo di circa il 70 per cento dei passeggeri e del fatturato che ha perso circa 9milioni di euro". Il gruppo della Lega ha accolto anche un emendamento proposto dal Movimento 5 stelle, che come ha spiegato Silvia Noferi, condivide il dispositivo, "però chiediamo che il controllo sui mezzi non venga fatto dalla polizia municipale, ma da apposito personale".
Voto contrario ha annunciato invece il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli: "Ci troviamo di fronte alla richiesta di un effluvio di provvedimenti, alcune richieste sono anche condivisibili, come l'utilizzo dei 10milioni già stanziati per Toscana Aeroporti al fine di salvaguardare i posti di lavoro. Altre misure sono già state messe in atto dalla Regione e troppe sono le imprecisioni".
Appoggio alla proposta di risoluzione è arrivato invece da Fratelli d'Italia, come ha spiegato il consigliere Alessandro Capecchi: "La vicenda del trasporto pubblico in Toscana è una storia molto discussa, alcune pagine sono ancora da scrivere e nel mezzo ci sono rimasti gli enti locali. I nostri territori manifestano sempre più difficoltà, faccio riferimento al territorio di Pistoia, dal quale provengo". In particolare, il consigliere si sofferma sulla necessità di colmare "il digital divide, perché ci sono ampie zone sostanzialmente prive di un segnale adeguato. La nostra proposta è che la Regione aiuti gli enti locali a migliorare i sistemi di valutazione dello smart working".
Il Consiglio ha respinto, infine, la risoluzione, prima firmataria Elisa Montemagni ed illustrata da Andrea Ulmi, sulla riorganizzazione delle strutture sanitarie, alla luce dell’emergenza Covid. In particolare nel testo si faceva riferimento alle difficoltà operative nelle zone marginali, alla carenza di medici anestesisti e rianimatori, alle difficoltà del sistema di tracciamento (tamponi), alla necessità di fare interagire le piattaforme informatiche, l’utilizzo e l’aggiornamento del fascicolo sanitario elettronico.
“La Toscana ha fatto molto meglio della Regione Lombardia – ha replicato Vincenzo Ceccarelli (Pd) - Negli ultimi anni sono stati realizzati 9 ospedali, istituite le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), distribuiti gratuitamente 60 milioni di mascherine, abbiamo introdotto per primi i test seriologici distribuendoli nelle categorie a rischio. Saltati i blocchi a livello nazionale, sono stati assunti mille infermieri. Siamo disponibili a discutere cosa resta da fare nelle sedi opportune”.
Sì a proposta di risoluzione Lega per lavoratori cultura e spettacolo
Il Consiglio regionale esprime la propria piena solidarietà a tutti i lavoratori della cultura e dello spettacolo ed impegna il presidente della Giunta regionale a sollecitare il Governo a prevedere fondi e finanziamenti per sostenere compiutamente tutte le professionalità del cinema, della cultura, dello spettacolo. In questo periodo di emergenza dovranno, inoltre, essere individuate risorse per sostenere attività teatrali e culturali che utilizzano piattaforme informatiche.
Il testo della proposta di risoluzione approvata dall'aula, è stato illustrato da Luciana Bartolini (Lega), che ha ricordato le numerose realtà regionali, oltre cinquecento, che hanno chiesto un contributo a fondo perduto per sopperire ai canoni concessori, alle utenze, agli affitti, alle spese generali e del personale.
Sul provvedimento Massimiliano Pescini (Pd) ha annunciato voto di astensione, rinviando al lavoro di approfondimento delle problematiche che dovrà essere svolto nella commissione che sarà istituita nei prossimi giorni. Sulla stessa lunghezza d’onda Silvia Noferi (M5S). “Le commissioni non sono ancora state istituite – ha rilevato Elisa Montemagni (Lega) – Le persone hanno bisogno di risposte. I nostri cittadini non possono sopportare ritardi”.
Sì a mozione M5S per fronteggiare emergenza occupazionale negli aeroporti
Passa a larga maggioranza in Consiglio regionale la mozione, presentata dalla capogruppo del M5S, Irene Galletti, per far fronte all’emergenza occupazionale negli scali aeroportuali di Firenze e Pisa. Su 36 votanti 30 si sono espressi a favore e 6 hanno optato per l’astensione.
Come sottolineato dalla firmataria, nel corso dell’illustrazione in aula, i 10 milioni di euro previsti da una proposta di legge regionale per il sistema aeroportuale toscano, approvata dalla Giunta lo scorso 26 ottobre, “non sarebbero rilevanti per le casse della Società di gestione, ma sono importanti se indirizzati a tutti i lavoratori non solo degli scali, ma anche dell’indotto”. Da qui il dispositivo dell’atto d’indirizzo: la Giunta regionale è chiamata a “impegnare, programmare e utilizzare i fondi annunciati”, per garantire “la conservazione dei posti di lavoro e il necessario sostegno economico, in tutte le forme consentite e opportune, ai lavoratori”.
A favore della mozione si sono espressi i consiglieri regionali Diego Petrucci (FdI), Vincenzo Ceccarelli (Pd), e Stefano Scaramelli (Iv). Petrucci dopo aver invitato a fare un riferimento puntuale, nel dispositivo, al sostegno dei lavoratori dell’indotto, ha anche invitato a riflettere su quanto accaduto al sistema aeroportuale toscano, che “che da pubblico, sotto la regia di Rossi, è diventato privato”.
Per Ceccarelli la mozione dà una linea di indirizzo rispetto all’atto presentato dalla Giunta, con una prima destinazione ai lavoratori di entrambi gli scali, ma “nella vita e nella politica occorre coerenza”. “Con Rossi il sistema aeroportuale toscano è tornato ad essere tra gli undici aeroporti più importanti del paese, fino a quando non siamo piombati in questa fase di emergenza – ha sottolineato il presidente del Pd – non si può criticare una società della quale la Regione fa parte e che dà lavoro a centinaia di persone”.
“Da sempre noi siamo stati favorevoli agli investimenti per il potenziamento aeroportuale – ha esordito il presidente di Iv Scaramelli – e prendiamo atto che lo sia anche il M5S”, annunciando il voto favorevole alla mozione.
Non si è fatta attendere la smentita della consigliera Silvia Noferi (M5S) , rassicurando che “il M5S è sempre contrario all’ampliamento dell’aeroporto nell’area fiorentina” e precisando che la mozione guarda ai lavoratori.
Nel corso del dibattito, il presidente di FI Marco Stella aveva proprio chiesto precisazioni su quale atto si andasse a votare: “I 10 milioni di euro vanno alla società di gestione o ai dipendenti?”
Fonte: Toscana Consiglio Regionale