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La denuncia dei sindacati: "Lavoratori extracomunitari bloccati all’estero senza ammortizzatori sociali"

Nel settore della logistica in Toscana in questi mesi, per l'emergenza covid-19, le Organizzazioni Sindacali dei Trasporti hanno sottoscritto accordi di Cassa integrazione e Fis con le aziende presenti sul territorio, che hanno manifestato cali di lavoro. Probabilmente anche nel prossimo futuro questa sarà la tendenza con l'intensificarsi delle misure anti Covid, pur in un settore, come quello della logistica, in cui tanti lavoratori stanno lavorando e dando un contributo fondamentale alla distribuzione delle merci di prima necessità nel paese. Pur nelle difficoltà del momento, i lavoratori e le lavoratrici hanno trovato negli ammortizzatori sociali una fonte di reddito importante per superare l'emergenza.

Ma così non è stato per i tanti lavoratori extra comunitari che si sono recati all'estero e sono rimasti bloccati per motivi sanitari, indipendenti dalla loro volontà. Infatti, le norme per il riconoscimento del trattamento di integrazione salariale di questi ultimi non danno certezza del diritto e le aziende sottoscrittrici di accordi non pagano la Cassa integrazione o il Fis ai lavoratori bloccati all'estero, in attesa di un chiarimento da parte del Ministero. Chiarimento che al momento non c'è.

Pertanto siamo a convocare un presidio di lavoratori - nel rispetto delle norme di sicurezza - al fine di sbloccare questa grave situazione, rivolgendo un appello al governo e alle istituzioni affinché si facciano carico di questo tema che può riguardare centinaia di lavoratori e di famiglie solo in Toscana. Il presidio sarà domani venerdì 6 novembre a Firenze dalle 11 alle 13 in via Cavour davanti alla Prefettura.

Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti Toscana

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