Panificio Toscano, assemblea ai cancelli sulla vertenza
Sono passati 14 mesi da quando l'Ispettorato del Lavoro di Prato ha riconosciuto tutte le ragioni dei lavoratori del Panificio Toscano, ordinando all'azienda di regolarizzare contratti e retribuzioni dei lavoratori. Quattordici mesi in cui nulla è cambiato: al Panificio Toscano si continua a lavorare per 5,50 l'ora o poco di più, senza i giusti livelli di inquadramento e con un contratto-truffa per panifici artigianali (in una realtà da più di 120 dipendenti che rifornisce i supermercati UniCoop, Pam e Conad di tutta la Toscana e oltre e che di artigianale non ha proprio nulla).
Quello che l'ITL ha definito nero su bianco «espediente per riconoscere livelli retributivi inferiori ad imprese che sono classificate dall'INPS come “Industria”», insomma, continua ad andare avanti. A farne le spese sono le tasche dei lavoratori, ma anche il fisco.
E, dopo ormai tre anni dall'inizio di questa vertenza, la vicenda del Panificio Toscano continua ad essere emblematica e preoccupante circa lo stato di salute dei diritti e della dignità del lavoro sul nostro territorio.
E' forte la preoccupazione anche per quanto riguarda i posti di lavoro: il timore è che Panificio Toscano dirotti alcuni commesse verso società “satellite” recentemente costituite. E' urgente fare chiarezza in merito, soprattutto se teniamo conto del fatto che, dopo che un verbale dello stesso Ispettorato del Lavoro sanzionava Panificio Toscano Srl per appalti “non genuini” con la Cooperativa Giano e alcuni movimenti societari eseguiti fuori dal rispetto delle normative e a dir poco “opachi”.
A nulla è valso l'intervento della Regione Toscana per richiedere il rispetto integrale del verbale dell'ITL all'azienda. Mentre continua ad essere assordante il silenzio di UniCoop, che in teoria vanta un “codice etico” dinanzi ai propri soci e clienti, su questa vicenda.
A fronte dei vertiginosi aumenti di fatturato registrati da tutte le catene della Grande Distribuzione Organizzata in questi mesi di emergenza, le forme di sfruttamento dei lavoratori delle varie filiere è ancora più inaccettabile.
I lavoratori del Panificio Toscano sono tra quelli che non sono si sono mai fermati un giorno durante i mesi di lockdown. Sono anche loro tra gli “eroi” di cui politica e media hanno parlato in questi mesi. “Eroi”, anche questi, già dimenticati allo stesso modo del personale sanitario che continua tutt'ora a combattere in prima linea il Covid-19. Lavoratori anche questi che vorrebbero, “semplicemente”, vedere loro riconosciuti diritti e una paga degna.
E' l'ora di considerare “essenziali” non solo determinati lavori, ma anche i diritti di chi lavora.
Per questo invitiamo tutti e tutte (amministratori, politica, associazioni, sindacati e lavoratori) a partecipare ad un momento pubblico di confronto davanti al Panificio Toscano di Prato.
Fonte: SI Cobas Prato - Firenze