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Aeroporti in crisi, 10 milioni per gli scali di Pisa e Firenze

L'aeroporto fiorentino di Peretola

Dieci milioni a sostegno del sistema aeroportuale toscano. La giunta regionale chiede di modificare la legge, la numero 75, approvata ad agosto dal Consiglio uscente e di concentrare tutte le risorse già a disposizione sul principale nodo toscano, ovvero sugli aeroporti di Firenze e Pisa, ambedue gestiti da Toscana Aeroporti. Lo fa con una proposta di legge che l’assessore all’economia Leonardo Marras ha portato nell’ultima seduta di giunta e che adesso passa all’esame dell’assemblea legislativa.

“Vogliamo intervenire – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani - perché sostenere gli aeroporti vuol dire aiutare anche l’indotto che vi gira attorno e i settori che della mobilità delle persone beneficiano, destinati a tornare volano di sviluppo importante quando saremo usciti dall’attuale emergenza sanitaria”. Nel pieno della pandemia Covid-19, da marzo a giugno del 2020, lo scalo di Firenze è stato chiuso e su Pisa ha operato un solo volo al giorno. “Gli effetti sono stati pesantissimi – ricorda Marras – e per questo abbiamo deciso di intervenire concentrando le risorse a disposizione su questi due aeroporti”.

La Commissione europea ha chiarito che il Covid-19 può essere considerato alla stregua di una calamità naturale, per cui sono ammessi aiuti di Stato. Con la proposta di legge si potrà così garantire una sovvenzione fino al 100 per cento dei danni subiti in quattro mesi ,da marzo a giugno. Basterà dimostrare un nesso con le misure di contenimento da Covid-19. Naturalmente l’eventuale ristoro sarà riconosciuto al netto di qualsiasi importo recuperato da assicurazioni, contenziosi, arbitrati o altra fonte, calcolato sui ricavi persi e detratti i costi evitati durante il periodo oggetto di risarcimento.

Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa

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