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Muore il professor Marcello Buiatti, genetista di fama mondiale e presidente di ANPI Pisa

È morto all'età di 83 anni Marcello Buiatti, docente universitario a Firenze e a Pisa, genetista di fama mondiale. Era nato a Firenze nel 1938, poi si laureò a Pisa in Scienze Agrarie. Per un trentennio è stato professore ordinario all'Università di Firenze. È stato uno dei più importanti genetisti della metà del '900. Oltre al campo accademico, era anche molto impegnato nel capo della politica e dell'associazionismo ambientalista. Proveniva da una famiglia dichiaratamente antifascista, la madre era un'ebrea poi perseguitata dai repubblichini; anche lui si dichiarò sempre antifascista. Era presidente di ANPI Pisa, nonché membro del Comitato provinciale.


Possenti, Presidente provinciale ANPI Pisa: "Dolore e tristezza"

Marcello Buiatti ci ha lasciato. Era nato a Firenze nel 1938. Durante l'occupazione tedesca, il padre, professore antifascista, era membro del CLN. La madre, ebrea polacca, era ricercata dai fascisti repubblichini. Visse da bambino un'esperienza che lo segnò per sempre. Venne a Pisa per gli studi universitari e si laureò in Scienze agrarie. Professore ordinario all'Università di Firenze per un trentennio, è stato uno dei più importanti genetisti della seconda metà del '900. E' stato impegnato con ruoli di grande responsabilità nella politica e nell'associazionismo ambientalista. Da sempre antifascista, attualmente era membro del Comitato provinciale e Presidente della Sezione ANPI di Pisa. Nel 2008 fu tra i promotori del Manifesto degli Scienziati antirazzisti. La sua scomparsa lascia in noi tutti dolore e tristezza.


SI-Leu: "Un esempio per il futuro da pensare"

“Ci è giunta la triste notizia della scomparsa di Marcello Buiatti, docente universitario a Firenze e a Pisa, genetista di fama mondiale, un caro compagno.” Cosi Sinistra Italiana ricorda lo scienziato e il militante scomparso a 83 anni.

“Marcello Buiatti ha concepito e praticato la scienza – prosegue Sinistra Italiana -  come un impegno radicale per indagare la vita umana nelle sue diverse forme e renderla migliore. Studioso tra i maggiori del suo tempo, e tra i primi in Italia, delle biotecnologie, ha unito ricerca e insegnamento con l’esercizio costante del pensiero critico e il dialogo reciproco tra saperi differenti. Di fronte al dilagare della cultura neoliberista con le sue pratiche politiche che umiliano e offendono le vite umane, Marcello ci ha indicato, col suo ragionare calmo, la necessità di elaborare un progetto, una controffensiva, teorica e politica. “

“Ha attraversato il suo tempo, dall’infanzia trascorsa nei sottoscala dei palazzi di Firenze per sfuggire ai rastrellamenti contro gli ebrei durante la guerra, fino all’apice della sua carriera accademica,  - conclude Sinistra Italiana - sempre dalla stessa parte. Un esempio, per il futuro da pensare, da costruire e di cui proprio oggi avremmo tanto bisogno.”


Il cordoglio del presidente Giani

"La Toscana perde lo scienziato ma anche un uomo che non ha mai disgiunto l'impegno accademico da quello politico e civile. Con Buiatti la Toscana perde non solo uno scienziato di valore internazionale ma anche un uomo che non ha mai disgiunto l'impegno accademico e scientifico da quello politico e civile. Un impegno che, in più occasioni, si è incontrato con le iniziative della Regione sia sul fronte ambientale che su quello dello sviluppo sostenibile, del paesaggio e della qualità della vita in Toscana". Così il presidente della Regione Eugenio Giani ha espresso il suo cordoglio e quello della giunta toscana per la morte di Marcello Buiatti che si è spento oggi all'età di 83 anni.

Il presidente ricorda come Buiatti, cresciuto in una famiglia antifascista e colpito da persecuzioni ai tempi delle leggi razziali, abbia continuato per tutta la vita ad essere testimone, andando di persona nelle scuole, adoperandosi per trasmettere i valori della Resistenza, della libertà e dell'uguaglianza alle giovani generazioni. "Anche in questa veste e in molte occasioni Buiatti aveva partecipato alle manifestazioni organizzate dalla Regione in occasione della Giornata della memoria per ricordare l'Olocausto e studiarne le conseguenze e le cause profonde, portando il suo contributo personale e di studioso".


 

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