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Crisi cementificio Greve, i sindaci del Chianti Fiorentino sostengono i lavoratori

Il Consiglio dell’Unione del Chianti fiorentino mette al centro del proprio lavoro politico-istituzionale la crisi occupazionale di Testi Cementi e approva una mozione che attesta pubblicamente un’azione di affiancamento ai lavoratori per individuare insieme all’azienda una soluzione di tutela e mantenimento dei livelli occupazionali. “Nonostante i ripetuti incontri che le rappresentanze sindacali hanno avuto con la Società Buzzi Unicem e gli incontri che i sindaci di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa hanno tenuto con la proprietà – dichiarano i consiglieri comunali del gruppo Centro Sinistra per l’Unione Chianti Fiorentino, autori del documento - nessun passo in avanti, nessuna proposta è stata avanzata se non quella di utilizzare la Cassa integrazione straordinaria utilizzando i Decreti emessi a seguito dell'emergenza Covid-19. E’ un dato di fatto che, pur essendo stato richiesto a più riprese, manchi totalmente un piano aziendale che possa delineare delle prospettive in favore dello stabilimento, inattivo dal mese di marzo, e alle 75 famiglie che da esso dipendono, lavoratori che chiedono invano chiarimenti sulle intenzioni della proprietà e stanno faticosamente andando avanti senza alcuna certezza sul loro futuro”.

La mozione rileva inoltre che “il Gruppo Buzzi Unicem sembra in ottima salute, come dimostrano i dividendi ordinari distribuiti ai soci, a marzo, nel corso del lockdown – aggiungono i consiglieri - come pure i dividenti straordinari distribuiti nel mese di ottobre”. I dipendenti hanno attivato da 15 giorni, nel rispetto scrupoloso delle normative antiCovid, un presidio permanente nella frazione del Passo dei Pecorai allo scopo di informare la cittadinanza, attraverso striscioni e volantinaggio, sulle problematiche che riguardano il Cementificio, prevedendo la presenza di 15 persone a rotazione.

Considerata la totale mancanza di disponibilità a trattare da parte della Buzzi Unicem, i sindaci Paolo Sottani e Roberto Ciappi, uniti nel difendere i diritti dei lavoratori, non solo hanno scritto alla Prefetta di Firenze per illustrare la grave situazione nella quale versano i lavoratori e la sua storia ma hanno chiesto un incontro alla Regione Toscana. “Siamo al fianco dei lavoratori – dichiarano i sindaci – con noi lo è il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che la scorsa settimana ha incontrato i lavoratori. E' incomprensibile che lo stabilimento di Testi, in grado di lavorare a ciclo continuo, con produzione di clinker e di prodotto finito come il cemento, che si trova strategicamente al centro della Toscana e che sarebbe perfettamente in grado, dopo molti anni di difficoltà, di poter fornire il proprio prodotto, veda fermare la propria produzione con il rischio molto concreto di arrivare alla chiusura. Questa situazione per noi amministratori comunali e soprattutto i dipendenti, che nella quasi totalità risiedono nei nostri Comuni, risulta incomprensibile, ingiustificabile ed inaccettabile”.

Lo stabilimento, oggi di proprietà del Gruppo Buzzi Unicem S.p.A., ha in organico circa 75 dipendenti che con l'indotto arrivano a 120/130 persone. Il Cementificio di Testi ha visto negli ultimi anni un susseguirsi di passaggi di proprietà: storicamente di proprietà Sacci, è poi passato a Cementir Sacci, è stato acquistato ad inizio 2018 da Italcementi S.p.A., ed infine dal gruppo Buzzi Unicem S.p.A., attuale proprietario, che ha creato una nuova Società denominata Testicementi Srl.

Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino

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