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Manifestazione dei rider in centro a Firenze

(foto di archivio)

"Vogliamo veri diritti, no falsi contratti": venerdì 30 ottobre alle 11:30 in piazza Santa Croce prenderà il via la manifestazione dei rider fiorentini (organizzata da Nidil Cgil), che per l’occasione faranno sciopero delle consegne per l’ora di pranzo. I rider con un appello rivolto alla cittadinanza chiedono a cittadini, consumatori, esercenti, lavoratori di altri comparti, istituzioni e associazioni di sostenerli partecipando alla manifestazione e non ordinando, nella giornata del 30 ottobre, dalle multinazionali del food delivery. Durante la manifestazione stanziale, alla quale parteciperà tutta la Cgil, nel rispetto delle misure anti Covid, i lavoratori posizioneranno bici e zaini portavivande con cartelli e striscioni e si alterneranno con interventi al microfono. L’agitazione, che è organizzata a livello nazionale dalla rete "Rider per i diritti" (di cui il sindacato fa parte), si configura contro l'accordo siglato tra Assodelivery, l'associazione datoriale delle aziende del food delivery Just Eat, Glovo, Deliveroo, Uber Eat, e il sindacato Ugl che entrerà in vigore dal 3 Novembre e che peggiora le condizioni dei fattorini in tutto il settore, mantenendo il cottimo e bloccando l'introduzione di una paga oraria prevista dalla legge 128/2019, in linea con i livelli salariali stabiliti dai contratti collettivi nazionali di settore (logistica). La mobilitazione avviene peraltro in un momento in cui i rider saranno chiamati con le consegne a domicilio a sopperire alle nuove chiusure di locali e ristoranti: “Durante l'emergenza sanitaria siamo diventati lavoratori essenziali, come lavoratori essenziali, riteniamo essenziali anche i nostri diritti, chiediamo quindi per questo di essere riconosciuti come lavoratori a tutti gli effetti”.

Federconsumatori Toscana fa sapere di aderire all’appello dei rider di non effettuare ordinazioni il 30 ottobre dalle piattaforme di food delivey, “in segno di solidarietà ai tantissimi rider che quotidianamente, anche in questa piena emergenza sanitaria, si dimostrano una parte vitale di aiuto ai cittadini e gli esercenti per garantire un servizio di consegne a domicilio di pasti per conto delle multinazionali sopracitate. Le ragioni e le motivazioni dello sciopero del 30 ottobre, che condividiamo, non si fermano solo alle questioni contrattuali, ma ci interrogano sulla necessità di una costruzione, tra lavoratori, consumatori e aziende, di un modello di relazioni condiviso, una ricomposizione di interessi, che non devono essere solo a favore dei grandi player di ogni settore, ma devono tenere di conto anche dei fini sociali previsti dalla nostra Carta Costituzionale”.

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