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Nuovo Dpcm, Culturmedia Legacoop Toscana: "Sulla cultura mancanza di chiarezza"

Culturmedia Legacoop Toscana, il dipartimento che riunisce le cooperative toscane aderenti a Legacoop operanti nel settore della cultura, esprime il proprio disagio per le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm del 24 ottobre.

“Al netto della preoccupazione generale sull’emergenza sanitaria, che ci accomuna tutti, il nostro disagio è dettato in primis dalla grave situazione che si trovano ad affrontare le imprese che rappresentiamo e i soci e lavoratori che di queste sono l’anima - spiega la responsabile di Culturmedia Legacoop Toscana Daniela Vianelli Non vogliamo esprimere una valutazione, ma solo evidenziare la mancanza di chiarezza e di visione complessiva, l’incapacità di definire un quadro strategico unitario e coerente: oggi abbiamo cinema e teatri chiusi dopo aver fatto investimenti in sicurezza, formato operatori e previsto regole di prevenzione, misurato spazi e distanze, contato posti e fatto annunci in cui si garantiva ai potenziali spettatori la sicurezza di questi luoghi. Adesso, a distanza di pochi giorni questi posti non sembrano essere più sicuri ed è imprudente invitare le persone a frequentarli. I musei, per adesso, rimangono aperti, ma intanto tutti sono invitati a stare a casa: quindi anche questi non sembrano essere siti sicuri”.

Un disagio, quello espresso da Culturmedia Legacoop Toscana, dovuto anche ai modi e ai termini utilizzati per annunciare le nuove decisioni: “Crediamo che sia doveroso spiegare, promuovere possibili soluzioni, confermare la necessità e il ruolo dei luoghi della cultura - sottolinea Vianelli -. Se la cultura è un asset strategico, allora non possiamo permetterci di semplificare in questo modo il suo compito e la sua funzione, ma dobbiamo invece approfittare di tutte le occasioni per confermarne il valore e la necessità”.

Fonte: Legacoop Toscana - Ufficio Stampa

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