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Dpcm, Italia Viva Empolese Valdelsa: "Il problema è altrove, appello al buon senso per rivedere chiusure"

Foto da Facebook

Ieri è entrato in vigore il dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Conte il 24 ottobre.

Abbiamo riflettuto su cosa dire e se ciò fosse già stato già espresso nel mare magnum della discussione. Ci sembra opportuno che Italia Viva Empolese Valdelsa, in quanto rappresenta un importante e delineato elettorato di zona, faccia sentire la propria voce in merito alle decisioni prese a livello nazionale.

È indiscussa la delicata situazione sanitaria che stiamo vivendo a causa del Covid-19 e la prudenza e la responsabilità di ognuno devono essere concentrate nel rispetto di quelle norme e regole che servono a salvaguardare la salute pubblica di ognuno. Il distanziamento, la sanificazione e le mascherine ormai sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana e la raccomandazione a farne sempre l’uso corretto non è mai abbastanza.

Da sempre diamo valore e rispetto alle nostre Istituzioni e, apprendendo le decisioni prese, di conseguenza ci adattiamo per senso civico e sociale e riluttiamo ogni forma di protesta violenta vista in questi giorni nelle principali piazze delle città italiane. Detto questo però non possiamo non chiedere a gran voce una revisione dell’ultimo dpcm poiché all’interno di esso ci sono penalizzazioni troppo severe
per chi ha trascorso buona parte del dopo lockdown a mettere in sicurezza la propria attività: ristoranti, cinema, teatri, palestre ecc. devono piegarsi a disposizioni per certi versi mal digeribili, quando probabilmente il problema è altrove.

Ormai è sotto gli occhi di tutti che i mezzi di trasporto pubblico dovrebbero essere potenziati, poiché ad oggi non è sostenibile la mobilità, così come è necessario aumentare il personale sanitario e far sì che il tracciamento sia davvero pronto e funzionale, cosa che renderebbe veramente utile ed indispensabile anche l’app Immuni. Inoltre servono controlli più severi per chi non rispetta le regole.

Per far tutto ciò le risorse del MES diventano quindi assolutamente vitali e strettamente immediate. O ci attiviamo subito per usufruire di tali fondi europei dando così ossigeno alla nostra sanità pubblica o sarà un’ulteriore perdita non solo di tempo ma di vite umane. Ben consci che la salute viene sempre prima di ogni cosa, dobbiamo renderci conto che anche senza il lavoro e senza la cultura si va incontro a varie forme di depressione socio economica che il nostro paese non può sostenere.

Pertanto ancora una volta facciamo appello al tanto decantato buon senso affinché si rivedano chiusure e divieti, in modo tale che chi è in regola e rispetta ogni disposizione in merito a distanziamento e sanificazione possa continuare a lavorare in tutta tranquillità.

Marianna Pistolesi e Simone Scardigli, coordinatori Italia Viva Empolese Valdelsa

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