Francesco Sale (Partito Comunista - Zona del Cuoio) sull'unità di Crisi Consorzio Toscana Manifatture
”Unità di crisi” del Consorzio Toscana Manifatture: a che titolo partecipa Valerio Martinelli, assessore alle attività produttive del Partito Democratico a Montopoli, a questa associazione degli imprenditori del calzaturiero?
Certo, non è difficile intuire il motivo per cui il Consorzio Toscana Manifatture abbia cercato proprio un rappresentante delle istituzioni come consulente: un po' di “copertura politica” fa sempre comodo. Ma Martinelli partecipa in qualità di assessore alle attività produttive o come libero professionista? In entrambi i casi è una scelta grave.
Se vi partecipa come assessore, rappresenta le istituzioni in un tavolo convocato solo da alcuni imprenditori della zona che si autoeleggono “unità di crisi”. In questo caso la scelta, politicamente grave, è quella di partecipare ad un'iniziativa diretta solo dagli imprenditori, che esclude totalmente la voce dei lavoratori. Questo non mi stupirebbe, perché stare sempre e solo dalla parte degli imprenditori è ormai nella natura del Partito Democratico.
Se vi partecipa come libero professionista il fatto è invece molto grave dal punto di vista etico. L'assessore alle attività produttive di un Comune della Zona del Cuoio che al contempo lavora come consulente per un'associazione che "rappresenta le aziende del Consorzio in tutti i tavoli tecnici che verranno istituiti da istituzioni ed enti pubblici".
Cioè Martinelli rappresenta un'associazione di categoria imprenditoriale nei tavoli istituiti da lui stesso come amministratore competente, visto che ha la delega alle attività produttive. Un vero capolavoro. È come fare l'arbitro e il giocatore allo stesso tempo.
Insomma, Martinelli deve scegliere: o smette di lavorare come consulente per le associazioni imprenditoriali dei territori che amministra, o si dimette da assessore. Su questo attendiamo le risposte di Martinelli e dell'Amministrazione Comunale che rappresenta.Quanto all'iniziativa di Consorzio Toscana Manifattura: altro che “unità di crisi” degli imprenditori...
Serve invece che i Comuni della zona aprano un tavolo comprensoriale per il Lavoro, con i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti della parte datoriale, che metta al primo punto la ricerca di un accordo per la tenuta dei livelli occupazionali, già messi a dura prova dal primo lockdown, e che nei prossimi mesi rischiano di peggiorare drasticamente. Perché se piove di quel che tuona, il blocco dei licenziamenti terminerà a fine anno, tra appena 2 mesi, il che vorrà dire mani libere alle imprese per mandare a casa i lavoratori "causa covid".
Dobbiamo evitarlo. Questa è la principale preoccupazione del Partito Comunista in questo momento. E dovrebbero esserne preoccupati anche i nostri amministratori, Martinelli incluso. Altro che consulenze...
È ora che le amministrazioni di zona ci mostrino quanto realmente “sono di sinistra”, come annunciavano in campagna elettorale, e che assumano un impegno concreto per tutelare coloro che producono davvero la ricchezza nella nostra zona: i lavoratori.
Fonte: Partito Comunista - Zona del Cuoio