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Aidda Toscana: "Più tamponi e scuola sempre aperta, così salviamo la salute e l'economia"

“Più tamponi e scuola sempre aperta. La previsione di un monitoraggio sistematico con tamponi rapidi può salvaguardare la salute fisica, psichica ed economica del nostro Paese". E' questo l'appello lanciato da Antonella Giachetti, presidente di Aidda Toscana, l'associazione delle imprenditrici e delle donne dirigenti d'azienda, un mese dopo la riapertura delle scuole e nel pieno della seconda ondata della pandemia Covid-19 in Italia.

"Aidda è fermamente convinta che sia fondamentale salvaguardare l’educazione dei bambini frequentatori di asili, elementari e medie inferiori", secondo Giachetti, sia per l’aspetto strettamente didattico che per l’aspetto della costruzione delle relazioni con coetanei, con gli insegnanti e con i vari operatori, ma anche per la salvaguardia del lavoro femminile. "Non si può parlare - sostiene la presidente di Aidda Toscana - di far crescere l’uguaglianza di genere nel lavoro (viene stimato che se l’occupazione femminile arrivasse al 60% il Pil aumenterebbe di 7 punti percentuali) senza parlare di aumentare pesantemente il welfare per nidi, servizi scolastici fuori delle ore curriculari, attraverso servizi sempre più domiciliarizzati di cura alle persone (anziani, disabili ecc.). In assenza di tali politiche di redistribuzione dei carichi, saranno sempre e solo le donne che pagheranno il prezzo più caro".

Quindi la richiesta dell'associazione è quella di "scuole primarie sempre aperte", afferma la presidente di Aidda Toscana, perché "non è lì che si diffondono i maggiori contagi" e bisogna studiare "modalità di trasporto pubblico diverso, utilizzando bus turistici temporaneamente inutilizzati per dividere il numero dei bambini da accompagnare e aumentare la sicurezza dei trasporti pubblici. Dovrebbe essere ormai chiaro, poi, che solo monitorando assiduamente e sistematicamente i contagi attraverso tamponi rapidi (perché non li abbiamo ancora in maniera diffusa nella nostra Regione?) si può tenere testa a questa epidemia, e questo anche e soprattutto a scuola".

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