Federico Buffa per la campagna di autofinanziamento del Centro Storico Lebowski
Il Centro Storico Lebowski lancia la sua campagna di autofinanziamento per la stagione sportiva 2020/21
La campagna è stata concepita nei primi giorni dopo il lockdown, quando con grande forza si è posto il problema di come fare attività sportiva sul territorio quando molte abituali fonti di sostentamento sono state messe in forte discussione dagli eventi.
La campagna intende dunque porre una questione: è possibile fare sport a buoni livelli, come attività sociale ed educativa per la comunità, senza che i tifosi e gli sportivi deleghino a qualche facoltoso imprenditore la gestione del Club?
È possibile avere un'organizzazione che faccia rimanere davvero collettivo quello che è un simbolo per un territorio, cioè la squadra?
La nostra campagna di autofinanziamento è l'esito del nostro lungo lavoro sull’azionariato popolare e sulle decisioni collettive: una soluzione di rottura con il calcio attuale. Ambizioso quanto semplice. Abbiamo elencato i progetti e i valori a cui non possiamo rinunciare; abbiamo reso pubbliche le spese che ci servono per realizzare questi progetti, coi tagli che la situazione richiede necessari e che saranno compensati con la militanza e con l’appartenenza al Club; avremo così una cifra che divideremo per 100.
Il risultato sarà il numero delle socie e dei soci che dovranno versare 100 euro in favore della nostra Cooperativa per garantire l'attività della prossima stagione: 800!
Lo abbiamo sempre detto: una società sportiva deve investire nella sua attività non un euro in più di ciò che la comunità che ne vive le sorti possa sostenere. Crediamo fermamente che questa sia l’unica strada percorribile per il futuro del calcio, per la tenuta delle nostre comunità, per la vita nei nostri quartieri. Il nostro desiderio è uscire dai nostri confini, attivare meccanismi di solidarietà, valorizzare i legami e alimentare le spinte di rottura col presente. Dal piccolo della nostra esperienza, saremo idealmente e (dove possibile) logisticamente al fianco di chiunque dovesse essere interessato a imboccare la strada della proprietà collettiva e dell’azionariato popolare.
Cercateci, confrontiamoci, organizziamo l’alternativa. Il calcio in Italia è la passione delle società dilettantistiche, siamo noi, e la passione può spingere le persone a fare cose mai viste prima.
È una battaglia di libertà. Dalla terza categoria fin lassù in cima.
Il futuro nelle nostre mani.
Fonte: Ufficio stampa