Stato di agitazione dei lavoratori di Toscana Energia contro il trasferimento di funzioni a Italgas
I sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil hanno indetto lo stato di agitazione dei lavoratori di Toscana Energia e con lettera ai Prefetti hanno chiesto l’apertura della procedura di raffreddamento.
Sul tappeto c’è l’annunciata riorganizzazione delle attività aziendali con il passaggio ad Italgas (socio di maggioranza) di alcune funzioni strategiche amministrative e finanziarie (da cui poi Toscana Energia dovrà riacquistarle), finora svolte da personale interno.
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil sono nettamente contrarie a questa operazione che avrebbe possibili e probabili ricadute negative sui lavoratori e sul territorio.
Le motivazioni della contrarietà dei sindacati è stata ribadita con forza in una lettera inviata ai sindaci dei comuni soci di Toscana Energia in cui si legge:
“Le annunciate scelte organizzative riguardanti il trasferimento di attività da Toscana Energia a Italgas (da cui poi Toscana Energia dovrà riacquistarle) confermano, a parere delle scriventi, come il modello di collaborazione tra pubblico e privato stabilito con le modifiche allo Statuto della Società approvate nel 2018 non riesca a garantire in maniera appropriata l’interesse dei cittadini e dei territori per un servizio sicuro e di qualità a garanzia di un equilibrato sviluppo delle realtà locali, oltre a produrre un forte impatto negativo su lavoratrici e lavoratori e sull’occupazione nei territori interessati”.
Nella lettera si ricordano, nel caso qualcuno se ne fosse dimenticato, gli impegni a suo tempo sottoscritti:
“in tale ambito Italgas, anche per Italgas Reti ai sensi e per gli effetti di cui all’art.1381 c.c., ed i Soci Pubblici Aderenti condividono e confermano gli obiettivi circa il mantenimento della dotazione organica di Toscana Energia nonché il mantenimento della distribuzione del personale negli attuali presidi territoriali impegnandosi a far sì che la Società ne concordi i relativi termini e modalità previo confronto con le organizzazioni sindacali”.
Impegni formali che rischiano di essere disattesi a distanza di poco meno di un anno dall’avvenuta privatizzazione.
Fonte: Cgil-Cisl-Uil - Uffici Stampa