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M5S-PD, l'alleanza a Cascina. Galletti: "Non è un modello, né preclusioni né forzature"

Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e candidata alla Presidenza della Regione Toscana

Ancora una volta non è nelle grandi città che la politica si innova e si rinnova, ma nei centri di periferia. Del caso di Cascina nel 2016 ne parlò anche la stampa internazionale: la ribalta della Lega, una vittoria impensabile per lo svantaggio di Susanna Ceccardi al primo turno, un sistema di equilibri e di poteri che crolla sotto il peso del Carroccio.

Da ieri tutto si è ribaltato, ancora. Il trionfo netto di Michelangelo Betti potrebbe anticipare il ritorno del Pd come partito maggioritario in Italia. Di sicuro a giovarne è anche il Movimento 5 Stelle, uscito malandato dalle comunali 2020 in Italia (salvo Matera come unico capoluogo di provincia) se non fosse per i comuni in cui ha strinto accordi, formali o indiretti, con il Pd. È la prima volta al ballottaggio in Toscana e ha funzionato.

L'incremento di voti per Betti (da 9.351 a 11.088) è stato possibile anche grazie all'apporto degli elettori pentastellati che al primo turno avevano votato per Fabio Poli, entrato a sostegno della coalizione di centrosinistra.

L'intervista

Se la leonessa di Cascina Susanna Ceccardi è uscita sconfitta su tutti i fronti in casa, un'altra cascinese può gioire: Irene Galletti, candidata alle Regionali per il M5S e rieletta consigliere a Palazzo del Pegaso. Alle Regionali ha votato a Musigliano, forse è tornata anche per il ballottaggio. Ecco cosa ci ha detto.

Irene Galletti, lei è andata a votare al ballottaggio? Se sì come?

Ho votato per la coalizione di Michelangelo Betti barrando il simbolo del M5S

L'accordo M5S-PD è legato esclusivamente alle dinamiche di Cascina o può essere un modello politico per il futuro in altri comuni della Toscana o addirittura per la Regione?

Attualmente esiste Cascina come laboratorio politico, fatto di idee programmi e persone che hanno obiettivi e sensibilità comuni, identificate con un percorso attivo di reciproca conoscenza e interazione. Non parlerei di modelli quindi, ma di un'esperienza che, se fosse di successo, potrebbe essere cercata anche in altre realtà locali, in linea con la decisione che è stata votata questa estate dalla maggioranza degli iscritti al M5S. Nessuna preclusione quindi, ma nessuna forzatura allo stesso tempo: dove non ci sono le condizioni, continueremo a presentarci da soli alle tornate elettorali.

Il M5S in Toscana sta facendo un po' fatica, può essere questo tipo di accordo anche un volano per rilanciarsi?
A mio avviso quello di cui abbiamo realmente bisogno è di stabilizzare la nostra presenza a livello locale con strutture politiche – anche se diverse da quelle delle logiche partitiche, prevalentemente clientelari – ma soprattutto con la presenza partecipe e costante in mezzo ai portatori di interessi delle nostre comunità. Pensare di rilanciarsi per mezzo di accostamenti ad altre realtà è strategicamente sbagliato, ma soprattutto lontano dal nostro modo di concepire la politica. L'obiettivo deve rimanere il lavorare per il bene comune, il consenso è funzionale.

L'atto di fiducia è su tutto il percorso di cui parlavo sopra: da domani andrà testato e rafforzato giorno per giorno, con azioni concrete e una concertazione puntuale su tutti i principali dossier comunali: infrastrutture, pianificazione urbanistica, ambiente e rifiuti, sociale. Da cittadina cascinese e da esponente delle istituzioni regionali, potranno contare sul mio sostegno e la mia presenza a fianco del M5S che entrerà in consiglio comunale

Elia Billero e Giovanni Mennillo

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