Omicidio di Castelfranco, proseguono le indagini sulla morte di Checcucci

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Si infittisce il giallo dell'omicidio di Castelfranco di Sotto. Chi ha ucciso Roberto Checcucci? E perché lo ha fatto? Domande all'apparenza banali, ma a cui dare una risposta è molto complicato. Ci stanno provando le forze dell'ordine, che hanno raccolto le dichiarazioni dei vicini di casa e del fratello. Le indagini vanno avanti da domenica 27 settembre, giorno in cui il cinquantenne di Fucecchio è stato trovato senza vita in via dei Tavi.

A rendere tutto ancor più difficile è la vita apparentemente tranquilla e senza relazioni dello stesso Checcucci. Non aveva internet, né telefoni, men che meno profili sui social network. Viene descritto come un solitario a cui piacevano le camminate, infatti era solito partire da Fucecchio e percorrere tutto l'argine dell'Arno. Passeggiate che duravano mattinate intere e a cui la famiglia era abituata.

Era single, non aveva amici, viveva con la madre 91enne e uno dei suoi pochi rapporti era col fratello, disoccupato 61enne. Proprio il fratello ha rivelato alla stampa locale che esclude un movente economico. La rapina finita male è una delle ipotesi che prendono meno corpo nelle ultime ore, mentre quella degli stupefacenti è stata smontata quasi subito.

E quindi chi ha colpito alla gola Roberto Checcucci? Con cosa, dato che l'arma non è stata trovata? Qual è il motivo? Si torna al punto di partenza, domande senza apparente risposta. Gli inquirenti continuano a battere tutte le piste. Non escludono nemmeno che a uccidere il cinquantenne possa essere stato uno squilibrato, il quale in preda a un raptus avrebbe preso di mira proprio il fucecchiese. Nessuno in zona ha visto o sentito niente, si continua a indagare.

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