Mario Rossetti, una vita per Montaione: il ricordo a 20 anni dalla scomparsa
Domani, mercoledì 30 settembre alle 21,30 durante il Consiglio Comunale che si terrà presso il teatro del popolo ‘Scipione Ammirato’, sarà ricordato Mario Rossetti a vent’anni dalla sua morte, avvenuta il 1° settembre del 2000. La richiesta avanzata dallo SPI-CGIL, di cui Mario è stato segretario dal 1990 fino alla morte, ha ricevuto una pronta adesione da parte del sindaco Paolo Pomponi.
Sindaco per cinque legislature dal 1951 al 1975, Mario Rossetti viene ricordato in particolare per due cose: la costruzione della RSA ‘Villa Serena’, inaugurata nel 1967 che dette uno scossone positivo allo sviluppo economico e occupazionale di Montaione; e l'avvio del turismo, con il recupero del villaggio abbandonato di Tonda, passaggio che gli costò gli anatemi del partito a livello provinciale e dell’Ente provinciale per il Turismo.
Ma Mario è sempre stato prima di tutto il sindaco dei suoi cittadini e per lui la politica significava spendersi per il bene comune, per il bene della sua carissima Montaione. Con queste due scelte fissò i criteri dello sviluppo del piccolo borgo valdelsano: il turismo con il suo indotto, e la scommessa sui servizi, quando, nel 1979, Villa Serena passò al Comune che l’ha gestita fino al 2013, facendone un’eccellenza nei servizi agli anziani. Scelte lungimiranti che arginarono povertà e spopolamento demografico, creando un’economia sostenibile e il recupero dell’intero patrimonio edilizio esistente: una ricchezza che diversamente sarebbe andata perduta.
Mario nacque il 21 agosto del 1921 in località Orto, in una casa dove, racconta lui, non c’era energia elettrica, gabinetto, soffittatura, con un clima rigidissimo in inverno e caldissimo d’estate. L’11 settembre del ’43 venne fatto prigioniero, e imbarcato per la Germania. Insieme ad altri compagni si gettò dal treno e, tornato a Montaione, partecipò alla lotta partigiana per la liberazione dal fascismo. Si iscrisse al PCI nel 1944 e nel 1951 venne eletto sindaco fino al 1975, il suo impegno istituzionale continuò fino al 1990 come presidente del Comitato di gestione di Villa Serena. Dal 1990 fino alla sua morte ha ricoperto la carica di segretario della Lega SPI CGIL di Gambassi Terme e Montaione, che aveva contribuito a fondare insieme all’amico di sempre Argante Marzocchi; costituisce in quegli anni la sezione dell'Auser di Montaione.
Durante la carica di sindaco si è occupato della ricostituzione della filarmonica, della società sportiva e della realizzazione della Casa del popolo che verrà inaugurata nello stesso anno di Villa Serena. La sua passione per la storia locale lo portò a lavorare per la costituzione di un piccolo museo del territorio. Ha continuato a rimanere legato ai luoghi della nascita tornando spesso all'Orto a ritrovare la sua casa, una delle tante ristrutturate che accolgono i turisti. Chissà se nelle lunghe notti invernali all’addiaccio, gli abitanti di allora si sarebbero immaginati questa evoluzione.
A lui è stata intitolata la sala del Consiglio Comunale di Montaione e nel libro “Una vita per Montaione” a cura di Raffaello Donati e Delio Fiordispina, si trova lo scritto autobiografico; “Appunti di una vita vissuta per la democrazia e il progresso” del 1996, a cui seguono atti e interventi pubblici, testimonianze di amici e conoscenti.
Nell'anniversario della morte, la famiglia di Mario Rossetti ha deciso di donare un'offerta alla biblioteca di Montaione per l’acquisto di libri. Attraverso la lettura, infatti, diceva Mario, si diventa consapevoli della bellezza e della ricchezza umana e della necessità dell’impegno di tutti per accrescerne il valore.