Esami 'facili' alla Link Campus di Roma, chiesto processo per 69
Parte da Firenze l'inchiesta sui presunti esami facili alla Link Campus University di Roma, ateneo privato presieduto dall'ex ministro Vincenzo Scotti. Questo perché tra gli studenti figurano molti poliziotti in servizio presso la questura di Firenze. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 69 persone tra cui il presidente della scuola, i vertici amministrativi, docenti, ricercatori, studenti tra cui molti poliziotti e il segretario generale del sindacato di polizia Siulp Felice Romano.I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di falsità materiale e ideologica e di associazione a delinquere.
Le indagini si sono concentrate sul corso di laurea triennale in Scienze della politica e delle relazioni internazionali e quello magistrale in Studi strategici e scienze diplomatiche, in relazione agli anni accademici 2016-2017 e 2017-2018.
Si contesta la mancata frequenza delle lezioni, la possibilità di sostenere gli esami a Firenze (una volta anche a Bologna), invece della sede romanca come ritenuto d'obbligo. Secondo quanto affermato dall'accusa, i docenti consegnavano prima delle prove d'esame le domande o i temi agli esaminandi, e, sempre le accuse, gli stessi docenti avrebbero permesso di consultare liberamente Internet, così da poter copiare le risposte.
Sarebbero stato il sindacato Siulp, secondo quanto accertato, a indirizzarli verso la Link Campus, in virtù di una convenzione siglata tra la Link Campus e la Fondazione sicurezza e libertà, di cui era presidente e legale rappresentante il segretario nazionale del Siulp Felice Romano. Sempre in base a quanto emerso, per ogni persona iscritta alla Link proveniente dal Siulp o comunque vicina al sindacato, alla Fondazione sicurezza e libertà sarebbe stata versata parte della quota di iscrizione, circa 600 euro.