Economia sostenibile, turismo, commercio di vicinato digitale: le proposte di Confesercenti ai candidati alle regionali
Dal nostro punto di vista di rappresentanza d’impresa in trincea, si agisce in una situazione inedita e preoccupante causa la pandemia. Il ruolo del governo nazionale è fondamentale per utilizzare bene i fondi europei, decisivi per far ripartire l’economia. Altrettanto essenziale sarà la funzione svolta dalla Regione. Al riguardo è decisivo individuare le priorità per un nuovo sviluppo e su queste concentrare gli interventi: la realtà della provincia di Pistoia ha bisogno di progettualità concreta e fattibile.
A nostro avviso si deve ribaltare la visione se andare verso Firenze o verso Pisa. Bisogna, invece, operare sulle risorse che abbiamo e metterle a sistema, partendo da quelle forti: Hitachi, vivaismo e turismo. La mobilità e, quindi, le infrastrutture moderne (aeroporti, terza corsia A11, raddoppio ferrovia) fanno crescere il pil. E i nostri territori possono divenire un parco europeo della sostenibilità (treni e tram sostenibili, verde sostenibile, turismo sostenibile, relax). Economia sostenibile e qualità della vita: Pistoia e provincia possono diventare un esempio. Eravamo arrivati con la Regione alla possibilità di firmare un protocollo d’intesa, con definite progettualità. Il virus ha interrotto il lavoro. Ma questa è la strada da percorrere con urgenza.
Il turismo è uno dei tre settori prioritari per la crescita. Montecatini e la Valdinievole, la città d’arte di Pistoia e la montagna sono risorse imprescindibili per l’economia.
Pistoia è luogo ideale per insediare smart worker. Perseguire questa strada rafforza anche le funzioni commerciali.
Per la montagna il collegamento Doganaccia, Corno alle Scale e distretto sciistico Abetone sono scelte concrete per la crescita e lo sviluppo dell’Appennino Tosco Emiliano.
Per Montecatini bisogna assolutamente impedire che alberghi, ristoranti e bar non siano più in grado di rialzarsi. Occorrono misure straordinarie da parte di tutti i livelli di governo. Occorre progettare attorno alle Terme la Montecatini del futuro, rendendo la città attrattiva per investimenti privati sul benessere e pubblici sulla sanità.
E poi: come si fa vivere il commercio di vicinato? In assenza di risposta inevitabilmente i negozi sono destinati a scomparire. Senza il turismo il commercio di vicinato, anche i ristoranti e i bar, non resistono, con conseguente desertificazione dei centri urbani. La politica deve esigere dai colossi di internet il pagamento delle tasse, il rispetto delle leggi, il divieto di fare concorrenza sleale. Ma anche il commercio di vicinato, i mercati, possono fare rete, con possibilità di ordinare un prodotto online e di poterlo ritirare in negozio dove completare l’acquisto. Occorre quindi incentivare i piccoli esercenti all’utilizzo del digitale.
Essere coerenti con la volontà di salvare il commercio di vicinato significa decidere anche diminuire i costi per i servizi e le tasse, per ridurre a regime, dopo la pandemia e in modo sostanzioso, Tari, Tasi e Cosap. Questo significa fare le riforme del fisco e del lavoro, da rendere flessibile e a misura d’impresa, finanziando l’innovazione per accompagnare le piccole imprese alla rivoluzione digitale.
Questo è ciò che Confesercenti chiede a chiunque governerà la nostra Regione.
Fonte: Confesercenti Pistoia