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Formazione professionale, nell’era Covid si fa all'aperto

A lezione nella pineta di Viareggio. È così che sono ripresi in questo settembre i corsi di formazione di IAL Toscana; perché la formazione ai tempi del Covid si fa anche all’aperto.

A Viareggio lo IAL svolge in particolare corsi di formazione, finanziati da fondi europei e ministeriali, rivolti a ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni per il raggiungimento di una qualifica professionale.

I primi a riprendere le attività sono gli iscritti ai percorsi IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) per le figure di “operatore ai servizi di vendita” e “operatore del benessere estetica” e la loro prima lezione si è svolta all’aperto: nella pineta della cittadina versiliese, nelle vicinanze della sede IAL, sono state allestite due piccole aree con sedie distanziate e tutto il materiale necessario per le ore di lezione. I docenti hanno strutturato i loro interventi pensando i contenuti e adattando la didattica a uno spazio formativo fatto di erba, alberi e aria aperta.

In tutta la Toscana sono 12 i corsi IeFP e drop out, ripartiti in questo mese di settembre: a Massa, Viareggio, Firenze e Arezzo. Dopo i mesi di formazione a distanza e un rientro in aula per alcuni percorsi già a giugno, in questa estate si è lavorato per poter offrire a settembre una proposta di attività formativa concreta, nel rispetto dei nuovi protocolli di sicurezza Covid 19. Le lezioni all’aperto sono partite per ora a Viareggio, ma anche nelle altre sedi si sta studiando come attuarle.

È stato ripensato l’allestimento di aule e laboratori, investendo anche nell’acquisto di banchi modulari che, passato questo periodo, contribuiranno a promuovere una didattica collaborativa; previsto anche il ricorso all’uso di tablet e di una piattaforma per la didattica a distanza, che potranno essere determinati in caso di ulteriori sospensioni – anche temporanee – delle lezioni in presenza.

I corsi IAL IeFP si contraddistinguono da tempo per la presenza, già in fase progettuale, di visite didattiche, uscite e attività all’aperto che sostengono la consapevolezza di abitare un territorio con delle potenzialità e con una rete di realtà a cui appoggiarsi per una crescita professionale e anche individuale. In questo particolare periodo, questo aspetto di educazione diffusa e conoscenza dell’ambiente, è stato potenziato comprendendo anche le linee guida sulla sicurezza anti-contagio e i protocolli di settore.

“L’obiettivo – spiega il segretario generale aggiunto Cisl Toscana, Ciro Recce - è come sempre quello di sostenere la formazione, sperimentando modalità didattiche alternative e adatte all’utenza a cui ci si rivolge e educare a una responsabilità professionale che, in questo particolare periodo storico, sa trovare modi per esprimersi anche in uno stato di emergenza imprevisto e mutevole.”

Così la risposta, in questi primi mesi, sarà di spostare, quando possibile, la didattica in ambienti aperti, che permettano di realizzare lezioni più distese e allo stesso tempo di limitare i rischi di contatto e possibile contagio. Tutto ciò è fattibile grazie anche a un patto iniziale tra i protagonisti dell’azione formativa: il team che ha usufruito di una propria formazione sui vari aspetti dell’emergenza, i partecipanti ai percorsi e le loro famiglie.

“Con l’emergenza – dice la direttrice IAL Toscana, Alessandra Bianchi - la nostra proposta trova nuovi stimoli e sperimenta un’innovazione che investe le metodologie, i processi e anche gli spazi, per promuovere l’apprendimento continuo e orientare le persone a un lavoro appassionato e responsabile.”

Fonte: Cisl Toscana - Ufficio stampa

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