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Fattori a Prato: "Tornare a gestione interamente pubblica"

“Avevamo denunciato fin dall’inizio le falle di un modello ospedaliero fondato sul project financing, un meccanismo che anche secondo la Corte dei Conti impoverisce le casse pubbliche e arricchisce quelle dei privati. L’ospedale di Prato è stato perdipiù progettato senza tener conto delle reali esigenze del territorio e ha 117 posti in meno di quello precedente: il peggioramento è oggettivo e adesso si cerca di porvi rimedio a spese del contribuente costruendo una nuova struttura”. Il tour elettorale del candidato alla presidenza della Regione per Toscana a Sinistra Tommaso Fattori ha fatto tappa oggi di fronte al nuovo ospedale realizzato alla periferia di Prato. “Il reparto di reumatologia collocato nell’ospedale vecchio è stato dimezzato, il centro prelievi che era un’eccellenza è stato impoverito ed esternalizzato, tutte scelte dannose per la collettività”.

Fattori si è poi concentrato sui problemi generali della sanità toscana: “il definanziamento che ha avuto luogo negli anni passati ha portato a una consistente riduzione del personale sanitario e dei servizi, a ticket sempre più alti e a liste di attesa sempre più lunghe. Tutto ciò ha favorito lo spostamento verso il privato di fasce sempre più consistenti della popolazione”, a aggiunto Fattori. “È costruito un sistema sanitario a due gambe, una pubblica e una privata. Noi pensiamo che si debba eliminare quella privata e concentrare le risorse regionali interamente sul settore pubblico, che si debbano far funzionare le macchine 24 ore su 24 e assumere personale stabile per farle funzionare”. Secondo il candidato di Toscana a Sinistra, “dobbiamo dire basta con le esternalizzazioni che hanno favorito la disparità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici che guadagnano meno, a parità di mansioni. Noi vogliamo la reinternalizzazione e il superamento della precarietà. Con i fondi europei è possibile farlo, basta orientarli in questo senso”.

Infine Fattori si è soffermato di nuovo sul tema rafforzamento della sanità territoriale. “Non significa ridurre gli investimenti sulla sanità ospedaliera. Le due cose devono andare di pari passo, ricostruendo quella barriera di prevenzione fondamentale per intercettare per tempo malattie croniche e infettive. Il modello è quello delle case della salute, create grazie all’approvazione della legge presentata da Toscana a Sinistra ma lo ribadiamo: devono essere interamente pubbliche mentre qui a Prato si è appena inaugurata una forma di integrazione pubblico-privata assieme alla Misericordia, quindi al privato sociale, proprietaria dello stabile”.

Fonte: Toscana a Sinistra - Ufficio Stampa

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