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Riparte l'Accademia Giovani per la Scienza: protagonista la luce

Cinque giorni intellettualmente stimolati, dal 31 agosto al 4 settembre, densi di lezioni, esperimenti, discussioni e momenti di progettazione collettiva, guidati dai docenti dell’Università di Udine: l’Accademia Giovani per la Scienza – progetto di alta formazione dedicato ai giovani studenti pistoiesi, unico nel suo genere in Italia – riprende le sue attività dopo l’estate e dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria. E lo fa alla grande, proponendo un intenso programma di alta formazione che si svolge a UNISER, in ambiente telematico, in collaborazione con l’Unità di Ricerca dell’Università di Udine.

Un tour de force altamente scientifico che coinvolge i giovani e promettenti componenti dell’Accademia Giovani per la Scienza, un gruppo selezionato di quarantuno tra i migliori studenti delle scuole superiori del nostro territorio. L’occasione è preziosissima e irripetibile: l’Università di Udine, infatti, organizza ogni estate, su incarico del MIUR – Ministero Istruzione Università Ricerca, una scuola di eccellenza destinata a un ristretto gruppo di studenti selezionati a livello nazionale. Quest’anno, invece, sono proprio gli studenti pistoiesi dell’Accademia a poter beneficiare, in esclusiva, di questo straordinario momento di formazione: un’esperienza non convenzionale, sia perché avviene in ambiente telematico, sia perché prevede modalità di apprendimento alternative, che richiedono un alto grado di interazione, soprattutto per quanto riguarda le attività di laboratorio incentrate su contenuti avanzati di fisica.

Un percorso di alta formazione basato su un modello interattivo e, soprattutto, un programma ‘spettacolare’ – ha dichiarato il prof. Ezio Menchi, consigliere di amministrazione della Fondazione Caript e ideatore del progetto – predisposto per le nostre giovani eccellenze pistoiesi dal gruppo di lavoro in didattica della Fisica dell’Università di Udine, guidato dalla prof.ssa Marisa Michelini.

Da segnalare l’esperienza di Laboratorio Controllato a Distanza (RCL) o “remote lab” con l’Università di Monaco di Baviera (Bundeswehr University), che vedrà la realizzazione da remoto di un esperimento scientifico sulla diffrazione di elettroni, con successiva fase di analisi e discussione dei risultati.

E infine la lectio magistralis “Come capiamo gli altri” condotta da Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato di fama mondiale, autore di una delle principali scoperte degli ultimi decenni nel campo delle neuroscienze: Rizzolatti è stato infatti coordinatore del gruppo di ricercatori che nel 1992 scoprì l'esistenza dei neuroni specchio, di centrale importanza sia nello studio dell’apprendimento per imitazione, che caratterizza lo sviluppo cognitivo dei bambini, sia nella definizione del fenomeno dell’empatia.

I nostri giovani accademici hanno la possibilità di vivere davvero un’esperienza formativa importantissima – commenta la prof.ssa Maria Giuliana Vannucchi, docente di Istologia all’Università di Firenze e coordinatrice dell’Accademia – Inoltre ci tengo a ricordare che questo progetto ha ottenuto il riconoscimento del MIUR, del CSS Friuli Venezia Giulia e di ESOF – Euro Science Open Forum, l’agenzia che ogni anno organizza in una diversa città europea il grande Science in the City Festival (a Trieste nel 2020)”.

Fonte: Ufficio Stampa

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