[ Vinci ] Regionali, Matteo Renzi a Vinci: presentati i 4 candidati di Italia Viva per l'Empolese Valdelsa
Ieri sera, a meno di un mese dalle elezioni che il 20 e 21 settembre rinnoveranno gli organi politici della Regione Toscana, i candidati di Italia Viva per la circoscrizione dell’Empolese Valdelsa si sono presentati ai cittadini.
Nella cornice di piazza Guido Masi a Vinci, sotto all’installazione dell’uomo vitruviano di Leonardo, i 4 candidati sono stati accompagnati e supportati da Matteo Renzi, leader nazionale e fondatore del partito, nato quasi un anno fa.
Tutti seduti a un tavolo, di fronte al pubblico accorso nella piazza e con alle spalle le bandiere del partito che sventolavano sopra le colline di Vinci, i candidati hanno presentato loro stessi e ciò che hanno nel mirino per questa campagna elettorale. Renzi, seduto al centro ha preso il microfono dopo le presentazioni, definendo il gruppo Empolese come uno dei “migliori che ci sia”, a sostegno del candidato alla presidenza della Regione Toscana Eugenio Giani.
“Sono talmente imprevedibili queste elezioni che può succedere di tutto. Pochi voti fanno la differenza, anche perché purtroppo le procedure di voto sono complicate”. Una campagna veloce, che non durerà neanche un mese, come ha continuato il fondatore del partito: “Siccome ci sono venti giorni di campagna elettorale in cui non tutto sarà così banale e semplice penso che Italia Viva sia la casa di chi voglia essere autenticamente riformista e noi con il risultato delle Regionali faremo la differenza in Toscana e aiuteremo il Governo a darsi una mossa a livello nazionale. Se volete evitare che il Paese sia nelle mani di un bipolarismo tra alleanza strutturale e sovranismo, bisogna votare Italia Viva”.
Chi sono i quattro candidati
Simone Campinoti: Classe 1964 imprenditore, residente a Montespertoli, Capolista.
Chiara Benedetta Campatelli: 31 anni avvocato, nata a Poggibonsi e residente a Certaldo.
Irene Mazzarrini: 36enne nata a Empoli e residente a Castelfiorentino, lavora in un’agenzia di eventi e comunicazione.
Vittorio Bruciamacchie: Il più giovane del gruppo e di tutti i candidati di Italia Viva nella Regione Toscana. Classe 2000, nato a Empoli e residente a Montelupo Fiorentino, studia storia all’Università di Firenze.
Perché scegliere Italia Viva nell’Empolese Valdelsa: le risposte dei candidati
"Io ho scelto Italia Viva perché è l’unico partito nel panorama politico italiano in grado di garantire un vero cambiamento a tutti i livelli, mi sto riferendo alle riforme che sono state fatte durante il Governo Renzi e a quelle che potrebbero essere fatte in futuro. Io credo che se vogliamo tornare a considerare il futuro come una prospettiva e non come una minaccia ci sia bisogno di partiti come questo, dove le riforme si fanno veramente" ha risposto Irene Mazzarrini.
Simone Campinoti, Capolista, ha proseguito: "Non potevo che scegliere Italia Viva perché in questo momento penso sia l’unico partito in grado di incarnare i valori del riformismo". Tra gli obiettivi principali Campinoti si è soffermato sul lavoro: "Lavoreremo per far ripartire quello che ci è dovuto, le imprese del territorio e nazionali. Non ci servono soldi, regali, ci serve di essere supportati e voglio mettere il naso dentro il palazzo del potere per vedere quello che posso fare". Riferendosi alla serata di ieri, il candidato l'ha definita "semplice, non ho giacca e cravatta, sono spettinato, ci metto la faccia perché valuto non la forma ma il contenuto e questo è quello che vogliamo portare in politica, no discorsi, no promesse ma contenuti".
"Italia Viva è il partito che crede nei giovani, che crede nell’innovazione, nel progresso e specialmente anche nella cultura" come ha continuato lo studente Vittorio Bruciamacchie. "Ci stiamo candidando per rappresentare i giovani e il lavoro in un territorio dove Italia Viva si sta inserendo in questo momento quindi siamo carichi, energici e vogliamo lavorare tantissimo per creare un nuovo ambiente nell’Empolese Valdelsa".
Infine l'Avvocato Chiara Benedetta Campatelli ha ripreso i temi del lavoro: "Italia Viva è un partito che crede molto nell’industria e nell’impresa. Il nostro è un territorio che fino a 20anni fa sentiva il rumore del lavoro, rumore che adesso non sentiamo. Questo comporta una decadenza per i giovani, non credere nel proprio futuro, fuggire da questi territori alla ricerca di occupazione. Dobbiamo tornare a credere nel nostro territorio e nei giovani, votando Italia Viva".
Tanti sono stati gli argomenti affrontati da Renzi, da riflessioni sulle ormai prossime elezioni all’emergenza sanitaria, l’ultimo aumento dei casi, le conseguenze che ha comportato nei settori lavorativi del Paese fino a qualche riferimento circa la presenza di Matteo Salvini in Toscana, spesso in ‘tour’ con la candidata Susanna Ceccardi in vista delle elezioni.
Si è appena conclusa la due giorni di Meritare l’Europa, la scuola di formazione politica di Italia Viva svolta quest’anno a Castrocaro Terme alla quale hanno partecipato anche alcuni dei candidati empolesi. Da questa, Matteo Renzi ha fatto il punto sulle scuole, su quella che nelle difficoltà delle norme anti contagio sarà l’apertura prevista per il 14 settembre 2020 e il ritorno sui banchi di migliaia di ragazzi, lontani dalle aule da mesi. “Se come Italia Viva siamo stati in grado di mettere in campo i controlli e i test anti Covid per chi ha frequentato la scuola politica, questo Paese ha il dovere di far ripartire la scuola, perché è assurdo che si arrivi al 14 settembre e non lo si faccia. A marzo - ha proseguito Renzi - ho detto che bisogna riaprire le scuole, questo è un argomento fondamentale. Abbiamo un Paese in cui gli studenti universitari da otto mesi sono dei fantasmi. Pagano le tasse e quelli fuori sede gli affitti, e non c'è più la didattica in presenza. Però sono gli stessi studenti che pagheranno il debito pubblico che stiamo facendo in modo clamoroso e che va al 170%. E perché io non faccio ripartire le scuole e lo faccio per le discoteche? Ma che Paese è quello che non mette al centro la questione educativa?”
Dopo aver dibattuto in ultimo su temi come il Referendum, per il quale si voterà lo stesso giorno e nello stesso momento delle elezioni regionali, Renzi ha sottolineato prima ironizzando che “non dirò più come voto a un Referendum” e dopo ha incalzato, “occhio – riferendosi ai presenti e non – quella non è una riforma costituzionale, è uno spot” concludendo: “Alla fine il tempo è un galantuomo e dice chi ha ragione e chi no, siccome è tra 20 giorni evitiamo di farci dare ragione tra cinque anni. Mettiamoci a lavorare e andiamo a vincere queste elezioni, avete una bella squadra fatela giocare”.
Margherita Cecchin