Passi da Principiante, salto in Oriente all'Acquedotto Leopoldino
Nelle campagne di Collesalvetti, nascosto tra i boschi, si snoda l’Acquedotto Leopoldino. Il sesto percorso di Passi da Principiante vi porta a Colognole, frazione nel Comune di Collesalvetti, dentro ad una struttura antica risalente al settecento ovvero l’Acquedotto che in 18 km giunge a Livorno fino al Cisternone.
La costruzione dell’Acquedotto terminò nel 1868 e, fino al 1912, ha fornito l’approvvigionamento idrico per la città di Livorno. Oggi è ancora funzionante e alimenta le frazioni collinari dei dintorni. L’opera fu terminata dall’architetto Pasquale Poccianti che realizzò proprio questa passeggiata dalle Sorgenti fino alle porte di Livorno, disponendo lungo il percorso strutture di ispezione e tre grandi serbatoi ovvero il Cisternino di Pian di Rota, Il Cisternone o Gran Conserva e il Cisternino Città. Il Cisternone, una delle opere più importanti dell’architetto in stile neoclassico, domina ancora oggi i viali di Livorno e osserva dall’alto il traffico cittadino di ogni giorno.
Il posto è inserito nei Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano e per raggiungerlo vi basterà arrivare a Colognole, superare la frazione, parcheggiare l’auto sulla Strada Provinciale 5 nei pressi della Strada delle Sorgenti. Dopo un breve tratto sterrato a piedi ha inizio il sentiero CAI 125 e da quel momento dovrete seguire le strisce rosse e bianche lungo il percorso fino alla prima piazza boschiva, caratterizzata da 4 strutture che la abbracciano da lato a lato.
Questa passeggiata è molto semplice poiché si svolge tutta sulla base delle mura che contengono la rete dell’acquedotto. Un percorso in piano ma fatto di molti sali e scendi con le tante scale presenti e che, in alcuni punti, riusciranno a farvi arrivare ad altezze notevoli. È forse una passeggiata più consigliata per l’autunno dove le acque dei piccoli ruscelli e delle cascate potrebbero essere più abbondanti ma ottima anche d’estate, data l’umidità presente che regala una pausa al fresco degli alberi. Superata la piazza percorrere il primo tratto sui mattoni, scendere delle scale a mezza chiocciola fino a scorgere il tetto rotondo di una struttura.
Qui avrete due possibilità (segui la mappa): proseguire il percorso a sinistra fino ad arrivare ad un edificio con terrazza dove, da quanto si apprende, un tempo i contadini ballavano e facevano festa. L’altra scelta è quella di scendere giù, sorpassare la casetta con il tetto rotondo e scendere ancora e ancora, fino ad arrivare ad una fine delimitata dalle frasche. Si possono fare comodamente entrambi e visitare l’antica struttura tra i boschi di Colognole, impiegando un tempo totale di circa un’ora e mezza.
Casotti di mattoncini, tetti che sembrano guglie di sabbia, arcate, muraglioni, viadotti e gallerie. Tutto il cammino è affascinante e sembra di calarsi in un videogioco, percorrendo la passerella di mattoni che divide la vegetazione, accompagnati dal suono dell’acqua scrosciante ma delicata. In alcuni punti del percorso si raggiungono, tramite scale che scendono e salgono frequentemente, picchi di altezza abbastanza elevati ma non eccessivamente. Anche chi soffre di vertigine (ve lo dice un’esperta) puo' farcela: sembra davvero di essere manovrati da un joystick e di ritrovarci un po’ in Oriente, con delle architetture che riportano vagamente alla Muraglia Cinese.
Questo luogo è perfetto per una merenda immersa nella natura, una passeggiata nella storia e per appassionati di fotografia: gli scatti che si possono creare in questo posto sono davvero suggestivi, tempietti che si alzano nella lecceta, la luce che filtra tra le fronde e i mattoni che corrono sul terreno, in discesa e in salita, creano una visione dall’alto davvero particolare.
Margherita Cecchin