[ Piombino ] Piombino, Stefania Martelloni è candidata alle regionali per Toscana a Sinistra
Stefania Martelloni nasce a Piombino nel 1951 da una famiglia suveretana, prima contadina e poi operaia . Appartiene alla generazione del Sessantotto e s’impegna nel movimento studentesco prima a Piombino e poi a Pisa dove, diplomata in ragioneria, frequenta per due anni scienze politiche, prima di trovare lavoro come impiegata all’Atm, poi Tiemme. Si iscrive alla Cgil.
Collabora con il Centro proletario di cultura, un doposcuola nel quartiere di Salivoli, ispirato alla scuola di Barbiana di don Milani. Atea, sposata civilmente con un cristiano valdese, ha un figlio di 47 anni. Attiva contro il nucleare civile e militare, negli anni settanta contribuisce a fondare Democrazia proletaria ed è tuttora impegnata nella sinistra anticapitalista ed ecosocialista, comunista e antistalinista. Figura tra le promotrici del femminismo a Piombino, così come della campagna Salaam ragazzi dell’olivo di affidamento a distanza, affinché i ragazzi palestinesi crescano e si istruiscano nella loro terra. E’ tuttora affidataria di una famiglia irakena, nel quadro della campagna pluridecennale Un ponte per, nata in opposizione alla guerra di aggressione anche italiana contro l’Irak del 1991: è questo il tempo in cui attivisti di base come Stefania danno vita all’Università della pace, sostenuta dalla Cgil.
Proprio nel 1991, mentre vince una causa legale per discriminazione professionale contro il datore di lavoro, l’impegno sindacale la porta a condividere l’azione dell’area congressuale di minoranza della sinistra Cgil, la quale propone un moderno sindacalismo di classe, conflittuale, unitario perché democratico e autonomo da padroni, governi e partiti. Grazie unicamente ai voti raccolti dalla sinistra Cgil nelle centinaia di assemblee degli iscritti in Toscana, per due tornate congressuali Stefania fa parte dell’ufficio di presidenza del comitato direttivo regionale Cgil, unica di posto di lavoro e unica della minoranza.
Sul posto di lavoro così come negli organismi Cgil, continua l’attività sindacale per difendere la scala mobile e il contratto nazionale; per lavorare meno e lavorare tutti e tutte; per salvare dalla privatizzazione sanità e previdenza pubbliche; per costruire l’alleanza tra lavoratori e popolazioni inquinate: in nome delle energie rinnovabili, già negli anni settanta si oppone alla centrale termoelettrica di Tor del sale, oggi dismessa e più ingombrante che mai; al progetto-carbone nel decennio successivo; così pure recentemente alla discarica Rimateria, figlia del debito Asiu. Come delegata Cgil, per anni è un riferimento solidale per i compagni di lavoro. Dalla sua costituzione, sostiene in vario modo l’Associazione “Ruggero Toffolutti”, sorta nel 1998 a fronte dei quattro infortuni mortali registrati in pochi mesi a Piombino.
Una volta pensionata, mentre cresce la cura e la passione per l’orto di famiglia, entra nel direttivo provinciale della categoria, sempre in quota opposizione Cgil. E’ iscritta al Coordinamento Art. 1-Camping CIG. Fa parte della Rete solidale e antirazzista di Piombino.
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Fonte: Ufficio Stampa