Tesoro di Felice Maniero, respinti i ricorsi contro le confische
Ci sono novità sulla vicenda del tesoro, una villa e due case, dell’ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero. La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro le confische sugli immobili decise dalla corte di appello. A darne notizia è il quotidiano la Nazione. A presentare i ricorsi erano stati Riccardo Di Cicco, odontoiatra di Fucecchio, e l'ex moglie Noretta Moriero. Per la corte l'acquisto della villa di Santa Croce nel 1989 e i "costosi lavori" realizzati negli anni 2000 sarebbero legati all'attività criminale, né Di Cicco potrebbe giustificare quelle somme spese. Per la Corte "svariati elementi di fatto vanno nella direzione di ritenere che costui abbia impiegato il ricavato degli illeciti consumati dal cognato, non senza constatare la sproporzione fra gli introiti leciti di Di Cicco e le disponibilità manifestate". Sull'immobile di Fucecchio, invece, la Corte ha deciso per la revoca parziale in quanto l'importo versato sarebbe compatibile con il reddito, inoltre l'acquisto sarebbe avvenuto due anni dopo l’ultimo provvedimento che attesta la pericolosità di Maniero, cioè nel 2011. Per quanto riguarda a confisca dei beni mobili, tra cui auto e orologi, la vicenda passerà nei prossimi mesi in Cassazione essendo stata inserita nel ricorso contro la sentenza in abbreviato con la quale Di Cicco è stato condannato a 4 anni. L'accusa sostiene che Di Cicco abbia riciclato denaro acquistando immobili e operando attraverso una pluralità di rapporti finanziari.