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[ Empoli ] Campinoti candidato con IV, polemica sul ruolo di presidente Asev. Lui si difende: "Fatti personali"

Simone Campinoti con Matteo Renzi, leader di Italia Viva

Non appena ha ufficializzato la candidatura alle prossime Regionali come capolista di Italia Viva, Simone Campinoti è stato al centro di una polemica che riguarda il suo ruolo di presidente Asev. "Da quando sono arrivato al vertice dell'Agenzia - spiega - ho dato vita ad una profonda trasformazione nella direzione dello sviluppo per moltiplicare i benefici che un'Asev diversa e forte può dare e, per farlo, ho portato tutta la mia rete di contatti nel mondo delle imprese. E' quindi imbarazzante vedere una parte politica che dovrebbe come tutte volere il bene del territorio, specie in un momento storico come questo dove la tenuta delle imprese è fondamentale, pensare che il problema sia un vantaggio di visibilità che io posso avere rimanendo al timone di questa società. Ricordo che è vero che Asev è partecipata anche dal pubblico, ma di fatto è una Spa indipendente, con un proprio Cda, un'idea lungimirante che la politica ebbe tanti anni fa proprio per rendere immune questa perla del territorio dai venti politici".

"Inoltre - prosegue il candidato di Italia Viva - come già dichiarato pubblicamente, in simultanea alle dimissioni dagli incarichi in Confindustria, ho rimesso il mandato di Presidente nelle mani del maggior azionista, ovvero la parte politica che, come prassi, chiederà lumi al Cda. A questo proposito devo dire che la parte politica ha già dato segnali di lungimiranza decidendo, a suo tempo, la mia elezione. Ben sapendo che non ero una persona facile e sicuramente poco controllabile sotto il profilo politico, ha dimostrato così di mettere al primo posto il bene del territorio nella speranza che portassi tutte le mie modeste e umili capacità imprenditoriali e la mia rete di collaborazioni solo per l'interesse supremo, ovvero la nostra realtà economica e sociale. Oggi, in questo contesto storico-economico, avere al timone uno come me forse è ancora più necessario ed il fatto che sia un candidato di un partito dovrebbe essere un fatto esclusivamente personale. La questione potrebbe diventare diversa in caso di elezione ma, nel frattempo, vista l'ipotesi di uno tsunami economico e sociale imminente, forse tutti, compreso altre forze politiche, dovrebbero pensare meno alla visibilità di un candidato e più al bene delle imprese e della gente, le vere e sole questioni che dovrebbero stare a cuore a tutti".

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