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Festa di San Lorenzo: verso la rinascita del rione e del Sant’Orsola. Presentato il bilancio sulla nuova fase

In occasione delle celebrazioni cittadine in onore del co-patrono San Lorenzo, il Santorsolaproject ha provveduto a stilare il bilancio sui primi incontri istituzionali della nuova fase del ‘Laboratorio San Lorenzo’.

Nel quadro della nuova fase di recezione e attuazione del programma di azione elaborato dal progetto partecipativo per la rigenerazione degli spazi pubblici del rione San Lorenzo e dell’ex Convento di Sant’Orsola, i promotori del progetto, Santorsolaproject, DIDA e OAF, sono stati auditi dalle Commissioni Consiliari ‘Sviluppo Economico’, ‘Urbanistica’ e ‘Ambiente’ del Comune, e hanno incontrato presso la Città Metropolitana, alla presenza dell’Assessora comunale alla partecipazione e della Delegata al patrimonio della Città Metro, il referente del gruppo immobiliare Artea interessato alla progettazione del recupero del Sant’Orsola.

«Abbiamo promosso questi incontri - dichiara il coordinatore operativo Emanuele Salerno - con l’intenzione di continuare a offrire un contributo concreto alle politiche pubbliche che impegneranno il futuro di Firenze. Sia per migliorare fruibilità e vivibilità degli spazi pubblici del centro storico, sia per sostenere una strategia di riapertura del Sant'Orsola capace di qualificare il complesso a livello europeo valorizzando le risorse del contesto in cui è inserito. Con soddisfazione riscontriamo che alcuni elementi delle nostre proposte sono già stati recepiti nel documento ‘Rinasce Firenze’. Adesso però è necessario avviarne l’attuazione attraverso gli strumenti di programmazione degli enti territoriali competenti. Più che di nuove risorse economiche, rileviamo la necessità di coordinamento e riduzione della frammentazione di competenze nelle pubbliche amministrazioni. Per il recupero del Sant’Orsola, ci auguriamo che di fronte all’investitore privato, il Sindaco non sottragga le risorse pubbliche già stanziate e recepisca le proposte elaborate dal progetto partecipativo, che sono il prodotto dell’intelligenza collettiva di cittadini, associazioni, esperti, ma anche di tecnici delle diverse amministrazioni pubbliche coinvolte nel percorso».

Prosegue dunque il processo di promozione di un modello decisionale collaborativo al servizio dell’interesse pubblico. Durante l’audizione di presentazione dei risultati del LSL alle Commissioni Consiliari del Comune, tenutasi lo scorso 21 luglio, i Presidenti Enrico Conti, Renzo Pampaloni e Leonardo Calistri hanno individuato la redazione del nuovo Piano Operativo quale prima occasione utile a recepire parte delle proposte del progetto partecipativo, dichiarando la necessità di convocare ulteriori sedute congiunte per affrontare in modo integrato le questioni strategiche della vivibilità del centro storico, a partire dal documento di sintesi elaborato dal LSL.

Nell’incontro con il referente del gruppo francese Artea, del 29 luglio, i rappresentanti delle amministrazioni, l’Assessora comunale Alessia Bettini e la delegata metropolitana Monica Marini, hanno rinnovato il giudizio positivo su metodologia ed esisti del LSL, riconoscendo l’importanza di affiancare al progetto di recupero dell’ex Convento i dati della domanda sociale raccolti nel corso del progetto di partecipazione cofinanziato dalla Regione Toscana, dunque programmando ulteriori incontri concertativi a partire già da settembre.

A seguito degli incontri istituzionali e relativamente alle ipotesi progettuali in via di elaborazione da parte del gruppo immobiliare francese Artea per la riqualificazione del Sant’Orsola, i promotori hanno prodotto e diffuso il seguente documento.

 

Nota su ipotesi progettuali in corso di elaborazione da parte di Artea - incontro del 29.7.2020

 

Tra le ipotesi progettuali per la riqualificazione del Sant’Orsola che il gruppo immobiliare Artea sta elaborando, emergono tre direttrici principali riconducibili ad altrettanti temi e connotati “spaziali e funzionali”: una scuola di alta formazione, spazi per uffici, co-working e convegni, una foresteria a servizio di queste attività.

Le proposte del LSL sono risultate ampiamente recepite in merito all’adozione di un progetto unitario, alla sua realizzazione per stralci e alla priorità di utilizzo pubblico del piano terra. Anche le richieste di mantenere aperta e permeabile la struttura sui quattro lati, la realizzazione di un cantiere “comunicativo”, l’adozione di un sistema integrato per l’efficienza energetica connesso al mantenimento e allo sviluppo del verde nel complesso sono da ritenersi recepite. Positivo anche l'impegno espresso dai rappresentanti delle istituzione pubbliche ad assicurare, attraverso la stipula di una convenzione, l'uso di locali al piano terra per attività libere delle realtà associative e culturali del rione.

Su altre possibili destinazioni funzionali sono invece emersi rilevanti scostamenti da quanto elaborato dal LSL: sia in merito all’inserimento di una quota di residenza, sia in relazione all’uso innovativo dei tre piani interrati; fermo restando che dovranno essere meglio definiti i contenuti e il tipo di attività formativa da inserire nel settore dedicato alla “scuola”, individuando attività coerenti con la natura e l’identità del complesso.

Su questi aspetti, considerato il contesto in cui l’operazione si dovrebbe sviluppare e sulla base dei risultati delle indagini svolte dal LSL, i promotori rilevano quanto segue:

- l’esigenza di promuovere la residenza nel centro storico potrebbe essere soddisfatta anche da altre strutture dismesse presenti nel rione e di proprietà di gruppi pubblici, come il complesso di Sant’Agnese, in via Guelfa, e quelli Ex Enel-FS Salvagnoli, dietro Piazza Indipendenza, occorre però costruire una strategia condivisa, una chiara visione d’insieme capace di stabilire sistemi di relazioni coerenti tra i diversi progetti, entro una logica di confronto, gestione, compensazione e interdipendenza tra gli stessi.

- all’apertura del piano terra (reso permeabile e attraversabile da ogni lato) dovrà corrispondere una chiara destinazione d’uso delle corti interne e degli ambienti che vi si affacciano, con un progetto capace di far convivere spazi verdi a servizio del rione, spazi per attività culturali e ricreative, pubblici esercizi e attività e di servizio.

- l’uso alternativo dei piani interrati (palestra, sala prove per gruppi musicali, spazi espositivi, piscina, spa, ecc), rispetto a un parcheggio di circa sessanta posti auto, resta un obiettivo fondamentale, sia per ridurre il traffico su via Panicale, unica strada di accesso carrabile alla struttura prevista dal progetto, sia per sviluppare un approccio realmente innovativo sui temi della mobilità, della sostenibilità e dell’impatto ambientale.

- l’ipotesi di insediare, in circa un terzo dei volumi della struttura, una scuola dedicata alla formazione potrebbe essere una proposta di grande interesse, in particolare se potesse rivolgersi alla “morfologia socio-culturale” del rione San Lorenzo, in cui hanno sede e attività molte e importanti istituzioni di livello internazionale che operano nel campo delle scienze dei beni culturali, delle arti e della musica. Soggetti che in molteplici occasioni, anche all’interno del percorso partecipativo, si sono candidate a occupare gli spazi recuperati dell’ex Convento con l’obiettivo di offrire, nel centro storico Unesco, un polo scientifico di livello europeo dedicato alla formazione dei profili professionali necessari alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale delle città d’Europa.

Secondo i promotori, quest’ultimo aspetto è inoltre connesso alla strategia generale proposta dal LSL in merito all’impegno delle amministrazioni pubbliche coinvolte di attribuire al processo di recupero dell’immobile i connotati di “progetto pilota” regionale, e dunque nazionale, di rigenerazione urbana integrata e partecipata. Linea di sviluppo che i promotori giudicano attuabile, se le risorse pubbliche già destinate dalla Città Metropolitana proprietaria dell’immobile, pari a circa 7 milioni di euro (al netto dei lotti 1° e 2° già appaltati), non verranno distratte dall’obiettivo nelle prossime sessioni di aggiornamento degli strumenti di programmazione dell’ente.

ALLEGATO

Valutazione del grado di recezione delle proposte del LSL nelle ipotesi progettuali del gruppo Artea

Allegato alla nota dell’incontro del 29.7.2020. Tutti i materiali del ‘Laboratorio San Lorenzo’ sono disponibili al seguente link del portale Open Toscana: https://open.toscana.it/web/laboratorio-san-lorenzo

PROPOSTE PER SANT’ORSOLA APERTA, PERMEABILE E MULTIFUNZIONALE

Strategie generali

  1. Elaborare un progetto di recupero unitario di Sant’Orsola fortemente partecipato, da realizzare per stralci successivi, che ponga come prioritario il recupero, l’uso pubblico, la funzione di connessione urbana del piano terra e la sua immediata utilizzazione, con una gestione a breve termine - che attivi usi temporanei anche in fase di cantiere - e una visione strategica di lungo periodo.

Recezione = media

  1. Ristrutturare il complesso con risorse prevalentemente pubbliche, promuovendo un “recupero povero” che valorizzi la connotazione morfologica e spaziale originaria, lavorando senza falsificazioni sull’attuale aspetto ibrido del complesso divenuto ormai caratterizzante.

Recezione = n.v.

  1. Trasformare Sant’Orsola in un laboratorio di innovazione urbana, motore di rigenerazione del rione e dell’area Unesco, progetto pilota di livello nazionale, capace di sperimentare linguaggi, tecniche di recupero e modelli di gestione.

Recezione = bassa

  1. Valutare la possibilità di rinegoziare l’accordo stipulato tra Demanio, Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di Firenze, al fine di prevedere nel complesso anche una quota di funzioni residenziali, quali housing sociale e alloggi per giovani coppie.

Recezione = n.v.

Azioni strategiche

  1. Definire un sistema di regole semplici e chiare (vincoli, condizioni, incentivazioni, ecc.) che stabilisca cosa si può fare e cosa non si può fare intervenendo nel complesso, al fine di evitare la frammentarietà e l’incongruenza degli interventi.

Recezione = bassa

  1. Aprire il piano terra rendendolo permeabile e attraversabile da ogni lato a qualsiasi ora del giorno, senza alcuna barriera e in continuità con le strade (sul modello delle Murate).

Recezione = alta

  1. Sant’Orsola “cantiere aperto” e trasparente. Mantenere aperti al pubblico, durante tutte le fasi di cantiere, alcuni spazi al piano terra, allestendo un punto informativo sull’avanzamento dei lavori e attivando patti di collaborazione con le realtà associative per la gestione transitoria di tali locali.

Recezione = alta

  1. Sant’Orsola sostenibile! Progettare un intervento di recupero che caratterizzi l’edificio anche per la sua efficienza energetica, con soluzioni innovative che integrino qualità formali e tecnologiche, favorendo una gestione equilibrata delle risorse e un basso impatto ambientale.

Recezione = alta

  1. Sant’Orsola “spazio verde del rione”, con la destinazione e il mantenimento a verde (orizzontale e verticale) delle corti.

Recezione = alta

  1. Uso dei tre piani interrati per attività sostenibili, originali e innovative, quali bike economy, piscina, centro benessere, sale prova per musicisti, museo virtuale interattivo.

Recezione = n.v.

  1. Uso dell’area degli scavi archeologici come spazio multifunzionale, con la possibilità di realizzare un suggestivo auditorium “sospeso” sul sedime dell’antica chiesa, così da preservare e valorizzare le esigenza di tutela e visibilità dell’area archeologica.

Recezione = n.v.

  1. Sant’Orsola “luogo della disseminazione culturale”, spazio per eventi - in particolare nella Sala del Capitolo, nelle corti e negli spazi adiacenti - per attività culturali, espositive e ricreative; luogo della formazione e della didattica, spazio d’incontro e di scambio a servizio di scuole, musei, gruppi di artisti e realtà associative attivi nella città e già dotati di risorse e programmi culturali.

Recezione = media

  1. Sant’Orsola “spazio di e per tutti”, luogo della socialità, aperto e accogliente, inclusivo e intergenerazionale, dotato di servizi per la residenza, quali ludoteca, centro anziani, consultorio, palestra, ambienti per lo studio e il co-working, laboratori artigianali

Recezione = media

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