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Jindal, la Cgil: "È il momento di investire e di rispettare gli impegni"

Jindal continua a rimandare la presentazione del piano industriale, avevano lamentato una difficile situazione economica, ma questo modo di fare non trova giustificazioni. Riteniamo che la situazione di Piombino stia diventando pesante ed inaccettabile, gli impegni vanno assolutamente rispettati. I tempi sono scaduti, Jindal in due anni non ha ancora predisposto un piano industriale e di rilancio. Per salvaguardare il patrimonio industriale piombinese bisogna che si investa immediatamente sui treni di laminazione, sui forni elettrici e si inizino a realizzare le opere di bonifica. È inammissibile che queste multinazionali assumano specifici impegni ad investire nel nostro paese, anche di fronte al Governo ed ai sindacati, per poi puntualmente procrastinarne l’attuazione. La siderurgia è fondamentale per un paese che vuol continuare ad essere industriale, rinnoviamo la richiesta al Governo di far rispettare gli impegni assunti da Jindal.

Chiediamo che questa vertenza sia tra le priorità contenute nel piano nazionale per la siderurgia. Valutiamo con favore un eventuale ingresso di Invitalia nella compagine societaria a sostegno del rilancio industriale di Piombino. Dobbiamo costruire i fondamenti delle prospettive industriali della Toscana, vi sono tante vertenze aperte alle quali sono legati i destini occupazionali di migliaia di lavoratori, dalla Bekaert, alla Kme, alla Perini Navi e molte altre. Non accettiamo il declino industriale della Toscana, se non vi saranno segnali concreti di ripresa, investimenti riscontrabili e garanzie occupazionali proclameremo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie.

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana

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