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Wikipedro narra Badia a Passignano, ironia e cultura social alla riscoperta del Chianti

“E se vuoi farla innamorare di te, se la vuoi conquistare con l’occhio languido e il ‘pippone’ storico-culturale portala a Badia a Passignano, un vero gioiello del Chianti, il calice di vino migliore che tu possa degustare”. Pietro Resta in arte Wikipedro, il giovane fiorentino, appassionato di arte, paesaggio e tesori della Toscana che sa magistralmente raccontare attraverso il web e i diari social, per il momento ci è venuto da solo (o meglio al fianco del collaboratore media). A fare cosa? La guida turistica 2.0? Il fidanzato in cerca di una location ad alto impatto emozionale? Forse entrambi o semplicemente ad alimentare la propria fame di conoscenza visitando uno dei luoghi emblema del Chianti: il complesso monastico che fu fondato intorno all’anno Mille da San Giovanni Gualberto, nel comune di Barberino Tavarnelle, tra Firenze e Siena.

Munito dei necessari strumenti del mestiere, fotocamera e webcam, Wikipedro è stato il primo a rimanerci secco alla vista dell’abbazia (non a secco, considerata la prestigiosa area vitivinicola del Chianti Classico che la circonda), ad essere colpito al cuore dalla bellezza, imponente e maestosa, del monastero che ricorda un castello, con le torri merlate, e che si erge tra i dolci fianchi, costellati di vigneti e ulivi, sulla strada che porta al millenario borgo di Passignano. E’ stato decisamente amore a prima vista. Il chiostro, il giardino, gli interni del refettorio decorati da Domenico Ghirlandaio, autore dell’affresco L’Ultima Cena, il legame ‘scientifico’ con Galileo Galilei che a Badia a Passignano insegnò matematica ai seminaristi, la torre campanaria con panorami mozzafiato.

Wikipedro è stato contattato dall’ufficio stampa dei Comuni del Chianti fiorentino (Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa) per un tour speciale alla ri-scoperta smart di alcuni dei luoghi più incantevoli del Chianti, gli stessi che la voce social conosce bene per la vicinanza con il suo territorio di provenienza. E lui, aperto e vitale, ha accolto la proposta decidendo di ripercorrere, narrare e promuovere il Chianti con la dinamicità delle immagini e la forza delle emozioni che solo le tracce e le testimonianze del passato possono trasmettere al pubblico internauta. Quelle pagine di un territorio ricco di storia, forse meno note e fruite dai circuiti tradizionali, ma di impareggiabile prestigio e fascino.

“Siamo felici e ringraziamo Wikipedro per aver dedicato una tappa del suo viaggio digitale ad uno dei luoghi emblema del nostro patrimonio culturale – dichiarano i sindaci di Barberino Tavarnelle, Greve, San Casciano - il Chianti che non ti aspetti e che invece ti sorprende, colorato al punto giusto dall’ironia di Wikipedro, è una bella occasione di valorizzazione e conoscenza. Il territorio è il tema su cui puntiamo per rilanciare le tante opportunità del Chianti e delle sue comunità in cui l’identità, rispettata, approfondita e condivisa, crea opportunità per il futuro. Invitiamo Wikipedro a continuare il suo percorso a caccia di bellezze nel Chianti, per innamorarsi ancora…e notare tutti quei particolari che rendono le nostre colline uniche al mondo”. Un ringraziamento particolare è esteso ai monaci e a don Jinsho Kuriakose, superiore di Badia a Passignano.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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