[ Empoli ] Taglio alberi a Empoli, esposto di Baldi (M5S): "Mai chiesto parere della Soprintendenza negli ultimi 5 anni"
Si arriva alle vie legali nella vicenda del taglio degli alberi a Empoli. Quest'oggi è stato presentato un esposto in procura a firma della consigliera del M5S Anna Baldi. La vicenda riguarda marginalmente i tigli di viale IV Novembre, ma prende ispirazione da un fatto accaduto in commissione ambiente. Secondo quanto affermato da Baldi, il nulla osta della soprintendenza che non era stato chiesto per il taglio dei tigli (cosa che ha fermato la procedura), non sarebbe mai stato richiesto negli ultimi 5 anni (2015-2020).
Nel mirino di Baldi il taglio di 49 alberi di piazza Oreste Ristori Perizia avrebbe avuto solo la perizia dell'agronomo e la determina per l'approvazione. Sarebbe stato accertato da un accesso agli atti della stessa consigliera. Secondo quanto affermato in un video pubblicato su Facebook da Baldi, il nulla osta alla soprintendenza dei beni culturali era necessario per alberi di almeno 70 anni di età. Non essendoci prova documentale dell'impianto dei pini, Baldi afferma di essere in possesso di cartoline e foto di collezioni private che indicano piazza Ristori negli anni '20 del '900, con quegli stessi alberi. Sarà la magistratura a indagare sul fatto.
La nota del M5S
Stamani la nostra consigliera comunale Anna Baldi si è recata alla Procura della Repubblica di Firenze per depositare un esposto. Dopo alcuni controlli è risultato che negli ultimi cinque anni, dal 2015 al 2020, il Comune di Empoli ha provveduto a tutti i tagli del verde pubblico semplicemente classificandoli come manutenzione ordinaria quindi senza chiedere nessun tipo di permesso o nullaosta. Ciò naturalmente è successo, per esempio, anche per il taglio dei pini in piazza Ristori, alberi risalenti ai primi del 900 e quindi coperti da vincolo della Soprintendenza dei Beni Culturali. Purtroppo la cosa non ci coglie di sorpresa. Infatti non è la prima volta che l'amministrazione tratta la città ed i beni dei cittadini come fosse un suo esclusivo diritto senza in nessun modo coinvolgere né i cittadini né tantomeno il consiglio comunale. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Le leggi esistono e sono valide per tutti. E quando parliamo di leggi parliamo anche di leggi morali. Il verde è un bene pubblico, è di tutti i cittadini. Sarebbe l'ora di iniziare a trattarlo come tale, con il rispetto che si merita. Abbiamo già chiesto anche l'accesso agli atti degli anni 2010/2015. In assenza di documentazione presenteremo un altro esposto. Noi andremo avanti con i nostri esposti e con tutte le azioni giuridico/legali che ci possono aiutare a proteggere il nostro verde.