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Presidio disabili in Consiglio regionale, Gariano: "Solidarietà senza atti concreti è solo passerella sterile"

Sabato 1 agosto mi sono recata a Firenze per parlare con Luigi Gariano, dell'associazione sportiva handicappati (Asha), che continua a occupare la sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, davanti alla quale si è tenuto il presidio.

Non mi è stato possibile incontrarlo se per un breve istante e mi è parso visibilmente stanco, dal momento che le 40 ore della sua protesta ha dovuto anche dormire su una sedia a rotelle. Lui non è nome noto ma si sta impegnando concretamente.

Dal momento che ha detto di non voler sospendere la sua protesta senza aver portato a casa un risultato, si è detto molto colpito dalle partecipazione dal basso di tutte le persone e ha ribadito che dalla politica non vuole parole ma fatti, perché di parole ne abbiamo sentite fin troppe. Ma vi è stata la totale assenza di fatti.

"La solidarietà trasversale della politica diventa vana se non è accompagnata da atti concreti, è solo passerella temporanea e sterile. Io non mollo perché non sono qui solo per me stesso” ha detto. Accanto a Luigi sempre sua moglie, anche lei stanca ma anche orgogliosa di suo marito e di condividere con lui questa battaglia.

Oggi, a sette giorni dall'inizio della manifestazione, ecco le sue parole: "Io mi chiamo Luigi Gariano e come me, in Italia, ci sono centinaia di migliaia di Luigi Gariano che, nonostante tutto, lottano contro le disuguaglianze sociali e per l'affermazione dei diritti umani. La situazione attuale non dovrebbe esistere in un Paese che si definisce civile. Non dovrei essere qui. La giunta regionale non cenna a muoversi per risolvere la situazione. Stefania Saccardi ed Enrico Rossi, assessore al sociale e presidente, non si sono mai fatti vedere".

"È mestiere della politica con la "p" maiuscola, affrontare problemi, creare benessere, felicità e rendere libere le persone di scegliere ma non lo fa. Noi persone con disabilità e le nostre famiglie, viviamo di costrizioni e di negazione, sottoposti ad un "sistema" che nega i diritti Umani. Non è mai una questione di soldi ma di scelte politiche. La politica sceglie e si dà delle priorità".

Serve un cambio di atteggiamento anche tra i disabili

La doppia faccia del Pd che candida Melio alle regionali, ma in Consiglio regionale ha votato contro l'ordine del giorno presentato da Sì Toscana a Sinistra per l'aumento del fondo della Vita Indipendente.

L'esito delle votazioni ha “costretto” delle persone con disabilità a manifestare con queste temperature.

Occorre però anche che da parte dei disabili ci sia un cambio di atteggiamento e che essi non siano i loro peggiori nemici. Fra di essi dovrebbe essere maggiore solidarietà e coesione perché in alcuni casi sono proprio loro stessi a fomentare l'odio. In questi giorni, in cui si entra in pieno clima da campagna elettorale, di parole fuori posto ne ho lette tante e, purtroppo, troppe venivano da persone disabili.

Gli odiatori non vanno bene e manifestare non è un obbligo ma un diritto. I disabili devono avere parte attiva nella società e nella politica ma finché si darà fiato a certi individui avremo già perso ogni nostra battaglia.

Prendendo in prestito le parole di Abubakor Soumahoro: “Per essere felici dobbiamo avere l'audacia di avviare una rivoluzione capace di ricostruire le nostra anima”.

Eleonora De Martino

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