gonews.it

Trekking a Montelupo con visita alla torre dei Frescobaldi

Domani sera il trekking a Montelupo si arricchisce di una possibilità unica: visitare la torre dei Frescobaldi che ospita un’esposizione dedicata alla produzione vetraria di Montelupo.

Ci sono ancora alcuni posti disponibili per il trekking urbano organizzato assieme a Toscana Hiking e dedicato all’Ambrogiana e a La Torre.

Immaginatevi di poter accedere in un’antica forse risalente al 1300 e di scoprirvi all’interno un tesoro.

Questa è l’esperienza che viene proposta per domani sera da Toscana Hiking per l’ultimo dei 3 appuntamenti di Trekking urbano organizzati a Montelupo: la rara possibilità di accedere all’interno alla Torre, proprietà privata che oggi ospita un’esposizione dedicata alla lavorazione del vetro e all’antico mestiere delle fiascaie.

Un vero e proprio viaggio nel tempo, oltre che nello spazio.

Appuntamento alle ore 18.30 di domani martedì 4 agosto.

Il percorso costeggia il attraversa il parco dell’Ambrogiana, costeggia la villa, corre lungo l’Arno fino alla Torre, dove è prevista la visita guidata. A fine percorso ritorno in piazza della Libertà dove si terrà un aperitivo presso la Locanda del Moro.

Per informazioni e iscrizioni: Silvia 328 9548461

Alcune note sulla Torre dei Frescobaldi

Alcune ricerche ipotizzano che la Torre sia nata come mulino nei primi decenni del 1300. Dal 1320 al 1335, Montelupo diventò infatti una piazza particolarmente importante per il commercio del grano e probabilmente la struttura esisteva e svolgeva già la sua funzione durante questo periodo.

Il primo riferimento esplicito sulla Torre dei Frescobaldi è tratto da una portata catastale datata 1427, dove si viene a sapere che essa era un "luogo ritratto a fortezza" con mulino annesso, appartenuto ai fratelli Gherardo e Adovardo di Gherardozzo Bartoli. Il documento attesta che in questa struttura vi abitava almeno una persona, il mugnaio.

Nel 1529 Francesco Ferrucci , durante l' assedio di Firenze, ordinò di distruggere tutti i mulini nei pressi di Montelupo, in modo da impedire alle truppe di Carlo d’Asburgo la possibilità di rifornirsi. Questo destino non toccò alla Torre, grazie al fatto che il mulino in quegli anni non poteva più macinare ed era in una situazione di degrado a causa della deviazione del corso del fiume.

Nel 1552 Galeotto del Caccia, marito di una discendente dei Bartoli, vide che il fiume aveva ripreso il suo vecchio andamento e per questo motivo decise di rimettere in funzione il mulino. Tuttavia ciò non era possibile a causa del taglio della pescaia da parte degli Ufficiali dei fiumi, e questo fece sì che la struttura rimanesse in uno stato di degrado.

Nel 1588 Marietta Gondi, vedova di Gio. Antonio di Filippo Bartoli, vendette la Torre a Ferdinanzo I de’ Medici. al prezzo di 800 fiorini. La Torre entrò a far parte della vicina tenuta dell'Ambrogiana nella quale la famiglia Medici possedeva la villa. Poco dopo l'acquisto fu completamente ristrutturata e in seguito assunse la funzione di luogo di divertimento del granduca e dei suoi ospiti.

Durante i primi anni del Settecento, essa diventò il luogo di riscossione dell'Imposizione d'Arno, una tassa applicata ai proprietari dei terreni in corrispondenza dei tratti di fiume in cui vengono eseguiti dei lavori.

Il disinteresse da parte del granduca Cosimo III culminò in un nuovo passaggio di proprietà. Nel 1715 i fratelli Giovanni e Giuseppe di Giuliano Castellani acquistarono la Torre, destinandola ad uso abitativo.
Nel 1764 passò nelle mani di Giuseppe de' Frescobaldi e successivamente al nipote Cosimo Ridolfi. Nel 1902 viene acquistata dal Barone Raimondo Fianchetti e dopo pochi mesi da Pietro Carboncini.Successivamente, la struttura ospitò lo studio del ceramista Bruno Bagnoli .

Dal 2001, dopo un completo restauro realizzato dall'attuale proprietario Giovanni Bartolozzi, una parte della Torre dei Frescobaldi ospita il Museo del Fiasco Toscano, davanti al quale si trova il Monumento alla Fiascaia, realizzato dall’artista Piero Bertelli.

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio Stampa

Exit mobile version