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In chat video e immagini pedopornografiche, nove denunce

Torna l'incubo della pedopornografia in Toscana. Nove persone sono state denunciate per divulgazione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico e per istigazione a delinquere. L'indagine è stata fatta dalla polizia postale e coordinata da Luca Tescaroli, procuratore aggiunto di Firenze.

Lo scorso 28 luglio sono iniziate le perquisizioni dopo che, per un fatto analogo, sul cellulare di una persona erano state trovate chat, immagini e video con il coinvolgimento di adolescenti e minori, alcuni molto piccoli. Al termine dell'attività, condotta sui maggiori social network, la polizia postale ha identificato le persone e sono stati emessi i decreti di perquisizione, in modo tale da bloccare il fenomeno.

Le persone si scambiavano consigli in chat su come eludere le attività della polizia postale, dicendo dove reperire materiale e come fare a cancellare le tracce. Le perquisizioni sono avvenute a Firenze e a Lucca, ma anche in Sicilia, Lazio, Friuli Venezia Giulia e Campania. In questo gruppo di denunciati il più giovane ha 19 anni, il più anziano 55.

Analizzando il telefono di uno dei nove è emersa la presenza di  canali Telegram dove, per accedere ai contenuti  pedopornografici, è necessario preliminarmente pagare 15 euro a canale per essere ammessi.

Sono stati sequestrati decine di telefonini e computer, dalla cui perquisizione informatica sono emersi importanti riscontri, sia in ordine al possesso ed allo scambio di materiale pedopornografico, sia in ordine all’appartenenza ai vari gruppi sui social utilizzati per la cessione del materiale.

Sono in corso, da parte degli esperti della polizia postale, approfondite analisi di tutti i supporti sequestrati al fine di acquisire le prove informatiche e verificare il coinvolgimento di altri soggetti, nonché l’ambito di diffusione del fenomeno.

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