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[ Firenze ] Riforma fiscale, CNA: "Bene il merito, male il metodo"

“Il fisco per cassa? Lo chiediamo da sempre, ma la proposta portata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini, al Governo non agevola affatto le imprese”.

È questo il commento di Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana al progetto di riforma fiscale che segnerebbe il passaggio dal prelievo sui presunti incassi a quello sugli incassi effettivi, eliminando, con il meccanismo del saldo e acconto, anche quello dei crediti fiscali e la conseguente attesa dei contribuenti per il rimborso.

Insomma, per CNA bene il merito, male il metodo “che lascia molto a desiderare - prosegue Cioni – Nonostante Ruffini lamenti la presenza di un eccessivo numero di leggi fiscali, spesso modificate, dimenticando le centinaia e centinaia di circolari, provvedimenti, risoluzioni, risposte a istanze, faq etc. prodotte in continuo dall’Agenzia stessa, propone un meccanismo che non va certo nella direzione della semplificazione".

Il fisco in tempo reale, mese per mese, sfornato dall’Agenzia, infatti, implica per le imprese, versante IVA, la comunicazione del momento effettivo in cui le fatture emesse vengono riscosse e quelle ricevute pagate (e non è detto che ciò avvenga in un’unica soluzione) e, lato imposte, la redazione di un bilancio non più annuale, ma di fatto mese per mese, così da tener conto tanto dei ricavi che dei costi. Si tratta di nuovi adempimenti burocratici che si tradurranno in nuovi costi per le imprese, sia in termini di tempo sottratto al lavoro che di spese vive sostenute per far svolgere le operazioni a personale interno o esterno. Nuove complicazioni annunciate contemporaneamente ad una sbandierata semplificazione che, di fatto, rendono l’Agenzia poco credibile.

“Il tutto tramite l’accesso da parte dell’Agenzia al conto corrente delle imprese con la conseguenza che se, per errore, fosse prelevato un importo superiore al dovuto, le aziende dovrebbero inoltrare le dovute richieste di rimborso allo Stato: ancora burocrazia e tempi di attesa, solitamente, biblici” conclude Cioni.

 

Fonte: Cna - Ufficio stampa

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