Se a volte il Consiglio Comunale di San Miniato, come in occasione della seduta del 28 luglio scorso, discute di questioni di grande rilevanza, dall'assetto del territorio alle politiche sociali, dalla scuola fino alla maniera in cui vengono attribuiti incarichi e affidamenti, lo si deve esclusivamente all'iniziativa delle opposizioni e in particolare al gruppo CambiaMenti che incalza continuamente l'Amministrazione con interpellanze e mozioni.
Il Sindaco sembra considerare tutto questo come un fastidio e come una perdita di tempo: è chiaro che egli si ispira nella gestione del proprio ruolo a un'idea di autosufficienza della maggioranza, che non è più legittimata né dai rapporti di forza politici (la sua elezione è avvenuta al secondo turno e in modo nient'affatto trionfale) né, tanto meno, da un'effettiva capacità di guidare i processi, mediando tra le spinte di interessi e di cordate contrastanti.
Il gruppo di maggioranza, non potendo spesso evitare di riconoscere la rilevanza delle questioni che proponiamo, cerca però di mediare sulle nostre proposte eliminando sistematicamente ogni impegno concreto, ogni riferimento temporale, ogni indicazione precisa. E' successo questo sulla mozione sui problemi dell'abitato di Ponte a Egola (condivisa anche dai gruppi consiliari di Forza Italia e Lega), che traeva spunto da una petizione presentata da cittadini che, quando hanno incontrato il Sindaco per ricevere risposte sui problemi che avevano posto, si sono sentiti consigliare di cambiare residenza.
In quella mozione chiedevamo di accogliere alcune loro proposte: dalla realizzazione della rotatoria alla Nave, all'irrimandabile sistemazione dei marciapiedi, all'individuazione di sistemi adeguati di dissuasione della velocità, alla definizione di un parcheggio di prossimità, dando magari attuazione agli impegni più volte assunti circa l'acquisizione pubblica, la bonifica totale e la sistemazione a parcheggio dell'area dell'ex distributore in Via Diaz, situata accanto alle scuole medie.
La maggioranza ci ha proposto una mediazione che prevedeva la cancellazione di tutti questi impegni, e il Sindaco non ha mancato di irridere ai cittadini che hanno presentato la petizione, invece di cogliere il loro intervento come un'occasione per instaurare quel rapporto di partecipazione democratica che ha richiamato nel suo programma elettorale e quel clima di dialogo a cui ha voluto alludere, sempre in campagna elettorale, con la non dimenticata campagna “un caffè con Simone”.
Alla fine, mentre la maggioranza ha bocciato la nostra mozione, noi ci siamo astenuti su quella della maggioranza, perché abbiamo strappato almeno un impegno, che ora è formalmente sancito dal Consiglio Comunale, a dare risposte puntuali alle richieste della petizione (e vedremo quali saranno queste risposte) e un impegno, ahimè generico e sganciato da ogni scadenza temporale, a riprogettare dal punto di vista urbanistico l'intero asse della Tosco-Romagnola.
Noi non puntiamo, infatti, a piantare bandierine o a contrapporci pregiudizialmente a ogni posizione della maggioranza. Puntiamo a ottenere risultati per i cittadini e a discutere entrando nel merito: cosa che è evidentemente difficile per chi non sembra dedicare molto tempo allo studio dei problemi.
Ne abbiamo avuto un ulteriore esempio nel corso della discussione sull’assestamento di bilancio su cui ci siamo astenuti non certo perché ci stiamo avvicinando alla maggioranza, ma perché si recepivano finanziamenti statali e gettiti dell'IMU e si motivavano in maniera abbastanza chiara le destinazioni. Tuttavia abbiamo evidenziato alcune criticità: ad esempio, sulla sistemazione di via I Maggio e via Maremmana, problema sollevato da noi, avremmo preferito un unico intervento organico anziché un intervento a lotti.
E, in particolare per l'area per la sgambatura dei cani, in presenza di soluzioni diverse da quella prescelta, ci sembrava eccessivo lo stanziamento di 80 mila euro: il Sindaco ha trovato evidentemente più facile cavarsela con un'infelice battuta sulla vita personale della capogruppo di CambiaMenti che rispondere nel merito delle obiezioni presentate. Ma non sarà certo con queste battute che eviterà che CambiaMenti continui a fare da pungolo alle sue troppo evidenti inadeguatezze.
Manola Guazzini e Matteo Squicciarini, gruppo consiliare CambiaMenti
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