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Nuovo impianto termoelettrico a Testi, Legambiente: "Questa centrale non s'ha da fare"

In riferimento al documento presentato al Sindaco di Greve in Chianti dai numerosi sottoscrittori dell’Atto di partecipazione, sul quale viene chiesta pubblica adesione, come Legambiente vorremmo sottolineare e rendere pubbliche le seguenti riflessioni integrative.

➢ Il documento ripercorre con precisione e onestà intellettuale la vicenda della prima centrale a turbogas di Testi. Un progetto che il movimento ambientalista del territorio non ha mai condiviso e che è miseramente fallito; la centrale della Volta Spa ha infatti funzionato pochissimo ed è stata smantellata, come del resto il gassificatore connesso. Ora, rimane soltanto il cementificio (peraltro in situazione critica), cui si vorrebbe aggiungere il progetto di Metaenergiaproduzione Srl, sulla scorta di un Piano Attuativo del 2009, scaduto da più di un anno. Un nuovo impianto che non ha alcuna reale connessione con il territorio e che non è neanche la sostituzione di un vecchio impianto obsoleto esistente.

➢ il PIT/PPR della Regione Toscana invita opportunamente l’amministrazione comunale a superare e “riparare” il degrado dell’area industriale di Testi, un contesto in chiara disomogeneità rispetto al territorio immediatamente contiguo. Gli stessi principi, che Legambiente condivide pienamente, ispirano peraltro il nuovo Piano Strutturale e il nuovo Piano Operativo, approvati meritoriamente dal Comune di Greve nel 2019.

➢ La costruzione di un nuovo impianto di produzione termoelettrica rappresenterebbe una ulteriore criticità per l’area produttiva e per il contesto ambientale e paesaggistico circostante. La rivoluzione energetica che ci aspettiamo sui territori deve puntare sulle fonti rinnovabili e su una più coraggiosa e ampia operazione di efficientamento dei poli produttivi.

Tutto ciò premesso, forti di una assoluta condivisione del dissenso alla proposta di Metaenergiaproduzione Srl, già manifestato da tutta la comunità locale, dall’Amministrazione Comunale e dagli stessi operai del cementificio Sacci, ribadiamo la nostra ferma contrarietà al progetto, che è assolutamente estraneo alla vocazione di questo fragile e meraviglioso territorio.

Fonte: Legambiente

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