Rimborsi ai consiglieri regionali in lockdown, proposta di legge
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, hanno concordato che nella seduta del Consiglio in programma domani, 30 luglio, presenteranno una proposta di legge contenente disposizioni per la devoluzione dei rimborsi di indennità variabile per l’esercizio del mandato dei consiglieri regionali durante il periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.
La legge consentirà la trattenuta dei rimborsi corrisposti nei mesi di marzo e aprile, che dovranno successivamente essere destinati con delibera del Consiglio regionale a interventi di carattere sociale.
Rossi: "Deve valere anche per aziende senza riduzioni di fatturato"
I consiglieri regionali della Toscana durante il lockdown hanno percepito la indennità di trasferta per la partecipazione a consigli che si sono svolti in videoconferenza.
Ora essi devono semplicemente restituire all’ente le somme erroneamente ricevute.
Questo deve valere anche per le indennità di trasferta dei parlamentari, se l’hanno percepita stando a casa.
Ma anche 234000 imprese hanno chiesto e 188000 hanno ottenuto e ricevuto la cassa integrazione senza avere subito nessuna riduzione di fatturato. Anch’esse devono restituire allo Stato il maltolto.
Esse hanno pagato con i soldi dello Stato i dipendenti che dovevano essere formalmente a casa e che invece lavoravano.
Ad essere danneggiati in tutti questi casi sono i cittadini italiani, in tempi durante i quali una parte di loro si è drasticamente impoverita.
Il governo deve studiare bene questi problemi e provvedere al più presto con senso di giustizia.
Il PD si batta come un leone perché questo avvenga.
Anche la lotta contro il malcostume e gli abusi, in ogni luogo e settore, è un’emergenza nazionale.
Marras (Pd): “Moduli firmati e consegnati. Decisione netta e coerente. Se sarà necessario modifica legge utilizzeremo ultima seduta di domani”
“Come avevo annunciato ieri durante il mio intervento in aula, confermo che i moduli che avevano predisposto per la restituzione al Consiglio regionale dei rimborsi sono stati firmati dai consiglieri del gruppo Pd e consegnati al presidente Giani. Ribadisco che questa è la soluzione più netta e coerente che si poteva assumere, più veloce a legge invariata, molto più corretta rispetto ad ogni atto di beneficenza che, in quanto tale, continuo a ritenere un gesto intimo ed indisponibile, che se sbandierato da un politico diventa propaganda. Se poi fosse necessario un intervento legislativo, sfrutteremo l’ultima seduta di domani per farcene carico”. Così Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, annuncia che i moduli per la restituzione dei rimborsi sono stati sottoscritti dai consiglieri Dem e depositati.
Marcheschi (Fdi): "Il pasticcio del Gianibifronte in confusione tra i suoi due ruoli
“ Ho provveduto stamani a protocollare una richiesta formale di chiarimenti al Presidente del Consiglio sui rimborsi ai consiglieri regionali nel periodo del lockdown. E’ un atto dovuto, necessario per fare chiarezza e sgombrare tutti i dubbi dopo la campagna di fango che è stata montata dai colleghi del Gruppo Cinque Stelle per mera propaganda elettorale e raccolta dagli organi di stampa. Gli uffici del Consiglio hanno confermato che il rimborso era dovuto per legge -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Quindi rimango stupito dalle conclusioni a cui è approdato il Presidente Giani e a cui ha aderito il Pd alla disperata ricerca di riparare, tardivamente, alla mancanza di atti di liberalità che in silenzio ed in tempi non sospetti molti di noi hanno già fatto spontaneamente. Fuori luogo l’intimazione del Presidente Giani di restituire entro quindici giorni una fantomatica somma per renderla pubblica (e lavarsi la coscienza), tentando di riparare goffamente, a fini elettorali, alla mancanza di un’azione di solidarietà vera e spontanea di tutto il Consiglio. Azione che Fratelli d’Italia aveva chiesto già dal 20 marzo in pieno lockdown, e respinta dallo stesso Giani e dai capigruppo”.
Ceccardi: "Consiglieri regionali guadagnino quanto sindaco Firenze"
“I compensi dei consiglieri regionali non devono in nessun caso superare il compenso totale del Sindaco di Firenze. Lo dico da ex sindaco e da futuro presidente della della regione Toscana: è necessario porre un tetto massimo agli stipendi dei consiglieri per dare quel segnale di rinnovamento che fino ad oggi la nostra regione si è vista negare a causa di logiche che fanno riferimento a schemi ormai superati e che tengono in ostaggio la Toscana. Mi impegnerò fin dal primo giorno del mio mandato perchè questa mia proposta sia approvata dal consiglio regionale, ovviamente nel rispetto della sua autonomia.
Giani che in questi giorni si è improvvisato sceriffo non è per niente credibile: dove è stato fino ad oggi? Solo dopo due legislature si accorge di questa stortura. Nel suo ruolo di presidente del Consiglio regionale avrebbe potuto porre rimedio con qualche anno di anticipo. Sul piano dell'amministrazione della cosa pubblica dimostra perciò tutta la sua debolezza.
A maggior ragione porto l’esempio della mia esperienza in Europa: io e i miei colleghi non abbiamo percepito la diaria per le sedute on line. La diaria si prende solo per le sedute in presenza. Bene che, come già fatto in maniera autonoma e volontaria dai nostri consiglieri regionali, sia stata fatta beneficenza con queste indennità percepite in un momento durissimo per tanti toscani.”
Così Susanna Ceccardi, candidata alla presidenza della regione Toscana, commentando la vicenda rimborsi in Regione Toscana.
Marchetti (FI): "Se per Giani sono “erroneamente corrisposti” allora sono anche erroneamente deliberati a sua firma. Si giustifichi"
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti sulla pdl annunciata dai vertici regionali per la seduta consiliare di domani
«In oltre trent’anni di esercizio politico non mi sono mai trovato in queste situazioni. Mai chiesto un rimborso, mai un pie’ di lista: nulla. Non ho mai chiesto nulla e non voglio, anzi proprio rigetto che mi arrivino denari che non mi spettano. Per questo di certo domani voterò la proposta di legge che ci verrà sottoposta in aula di Consiglio regionale».
«Sottolineo però che se come leggo nella formulazione scelta dai vertici regionali Eugenio Giani ed Enrico Rossi i rimborsi di mandato in questi giorni oggetto di dibattito sono stati “erroneamente corrisposti”, come scrivono nel loro comunicato, beh allora sono anche stati erroneamente deliberati ed è il caso che Giani spieghi come mai ha firmato quell’atto. Se c’è stata una decisione “erronea” che fa passare tutti noi per ladri di polli, per altro con grave lesione per l’immagine dell’istituzione oltre che dei singoli, chi la assunta ora dovrà farsene carico, giustificarla e motivarla».
Così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti circa la formulazione con cui – attraverso una nota diffusa dall’agenzia per l’informazione della giunta regionale Toscana Notizie – si dà notizia dell’accordo tra il governatore toscano uscente Enrico Rossi e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani (candidato governatore Pd alle prossime elezioni regionali) a presentare nella seduta del Consiglio in programma domani 30 luglio una proposta di legge contenente disposizioni per il recupero, dalle indennità mensili future dei consiglieri dell’attuale legislatura, della quota che è stata «erroneamente corrisposta» nel periodo di lockdown per l’esercizio del mandato.
Torselli (FDI): “Ora non serve legge, ma corte dei conti”
“L’appello di Eugenio Giani a restituire i soldi dei rimborsi erogati ai consiglieri regionali per le trasferte che, in tempo di coronavirus, non sono mai esistite, è semplicemente ridicolo poiché arriva solo dopo che la polemica è divampata sui giornali. Se non fosse scoppiata la polemica se li sarebbero tenuti eccome” .
Queste le dichiarazioni di Francesco Torselli, esponente di Fratelli d’Italia a Firenze.
“La decisione di donare o meno i compensi ricevuti - prosegue Torselli - Giani e i suoi colleghi dovevano prenderla sul proprio gettone: personalmente mi sarei vergognato ad intascare un compenso per fare una videochiamata dal salotto di casa e come me, evidentemente, devono averla pensata i tanti consiglieri comunali e circoscrizionali, di destra e di sinistra, che durante il lockdown hanno speso i soldi dei gettoni per acquistare spese e generi alimentari per i più bisognosi”.
“Sui rimborsi viaggio - conclude Torselli - c’è poco da decidere: troppo facile fare dire adesso di volerli restituire! Quei soldi non dovevano essere erogati e adesso non serve una legge per restituirli, bensì serve che la Corte dei Conti faccia chiarezza”.