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Restauro, nuova vita per la Madonna col Bambino di Vico d'Elsa

La Madonna col Bambino di Vico d’Elsa saluta chiunque entri nel borgo di Barberino Tavarnelle da ormai cinque secoli. Situata in via Piero Bartalini, all’ingresso della località, accoglie benevolmente pellegrini, viandanti, cittadini del passato e del presente. E, nonostante il trascorrere dei secoli che ne ha affievolito l’immagine e oscurato i colori danneggiandola nelle parti strutturali, continuerà a dare il benvenuto, a parlare di ‘storia, cultura e preghiera’ a chiunque sceglierà di incrociare il suo sguardo. La ricchezza storica di questo prestigioso manufatto cinquecentesco sta a cuore alla giunta Baroncelli che nell’incontro di ieri ha approvato il finanziamento e la realizzazione di un intervento di restauro volto a restituire maestosità ed eleganza all’opera conservata all’interno di uno dei tabernacoli rinascimentali più amati dalla comunità locale.

L'effigie mariana, posta all'ingresso della porta est di quello che un tempo era l'antico castello valdelsano, torna a vivere nell’ambito di una volontà che l’amministrazione comunale ha condiviso con i cittadini, promotori in passato di iniziative e raccolte fondi per il recupero dell’opera. Riferibile alla prima metà del Cinquecento, l'immagine è affiancata da due santi, probabilmente San Giuliano e San Iacopo, cari al tema del pellegrinaggio, ed era il simbolo di devozione religiosa per chiunque da viaggiatore facesse il suo ingresso nel borgo, luogo di passaggio lungo la via Francigena per i vicini centri posti al confine tra Firenze e Siena, come San Gimignano e Certaldo.  “La Madonna col Bambino è un'opera culturale che racchiude le origini e l'identità del luogo in cui viviamo - dichiara il sindaco David Baroncelli -  abbiamo deciso di investire su questo importante tassello del patrimonio storico-artistico di Barberino Tavarnelle perché esso rappresenta una preziosa testimonianza del nostro passato, intreccia tradizione, devozione popolare e arte sacra”.

Il progetto di restauro, autorizzato dalla Sovrintendenza – aggiunge l’assessore alla Cultura Giacomo Trentanovi -  mira a riportare agli antichi splendori una delle rare testimonianze di figure mariane dipinte all'interno di nicchie murarie, l’amministrazione ha voluto dare una risposta alla particolare attenzione e alla sensibilità culturale che i cittadini mostrano nel loro legame ai punti di riferimento architettonici del territorio, la Madonna col bambino non è solo un prestigioso manufatto artistico ma l’esempio concreto di come nel tempo gli abitanti abbiano portato avanti e sviluppato senso di appartenenza, rispetto per il patrimonio pubblico e consapevolezza del bene culturale”.

Sull’attribuzione dell’opera gli studiosi fanno riferimento agli artisti Santi di Tito, che firma anche la Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, o Giovanni Mannozzi, detto Giovanni da San Giovanni. Ad aver promosso il percorso di restauro sono la Parrocchia di Vico d’Elsa, le associazioni Pro Loco Barberino – Gruppo Archeologico Achu, Giardino Sottovico, coro Voci di Vico, Consiglio di frazione.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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