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Grosseto cancella gli sfregi sulla targa dei partigiani con la tecnologia di El.En.

Un’azione che racchiude un messaggio civile di grandissimo valore: le operazioni, con inizio martedì 28 luglio, con laser ed operatori di El.En. al lavoro, sono tese a riportare allo stato originario la targa commemorativa in memoria dei sei partigiani caduti per mano dei tedeschi. Attraverso una tecnologia innovativa, infatti, il laser è in grado di eliminare i segni, purtroppo non quelli morali, di un atto vile ed offensivo verso la memoria del Paese. L’atto vandalico ha visto la pronta risposta dell’Amministrazione comunale di Grosseto che, con il supporto del Gruppo El.En., multinazionale leader nel settore della realizzazione e distribuzione di laser utilizzati in campo industriale, chirurgico, estetico, e per il restauro di opere d’arte, ha deciso di lanciare un forte segnale, e ripulire, in tempi brevissimi, la targa.

El.En. non è nuova ad azioni nel settore dell’arte e del decoro del patrimonio urbano. In più di 25 anni ha contribuito a riportare a nuova vita patrimoni universali che, in assenza di interventi, sarebbero andati irrimediabilmente perduti. Sono più di 35 i siti Unesco dove hanno operato i laser di El.En., e migliaia le opere nel mondo che hanno subito un “lifting” anti aging. La società opera anche nella rimozione di graffiti, spesso fornendo gratuitamente le proprie apparecchiature.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto dichiara: “ Fin dai primi momenti mi sono tenuto in contatto con il presidente Anpi Flavio Agresti per confrontarci sugli sviluppi della vicenda e condannare un atto inaccettabile. Purtroppo l’autore di questo gesto non è ancora stato individuato, ma intanto procediamo al ripristino della targa, tramite il settore Lavori pubblici e grazie al supporto della ditta El.En., per cui ringrazio il direttore generale Paolo Salvadeo che si è subito interessato al suo ripristino. Con questo intervento in brevissimo tempo la situazione viene riportata alla normalità, ripristinando la targa e riconsegnandola restaurata alla città. La speranza è che questi episodi di vandalismo non si ripetano mai più.”

Paolo Salvadeo, Direttore Generale del Gruppo El.En., afferma: “Stavo guidando, tornando al lavoro, dal mare, alle 6:30 del mattino di lunedì 20 luglio, quando al giornale radio ho appreso la notizia dello scempio compiuto sulla targa in memoria dei partigiani, a Grosseto. Premetto che sono assolutamente apolitico, ma mi fa rabbia ogni volta che atti imbecilli, e compiuti da imbecilli, cerchino di cancellare, simbolicamente, un pezzo della nostra storia. In più, mio nonno paterno, Luigi Salvadeo, era nella Commissione Economica del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con Merzagora, Di Fenizio, Ferrari, Boffito e Saraceno. Non ho avuto la fortuna di conoscere il nonno, ma mi è sembrata una bella cosa rendere omaggio anche a lui, offrendomi di ripulire, con i nostri laser, la targa partigiana annerita dal fuoco. Ho allora subito cercato di contattare il Sindaco di Grosseto, per mettermi a disposizione. I nostri laser hanno recuperato decine di siti UNESCO, nel mondo, oltre a migliaia di altri capolavori. Una versione per le superfici esterne, denominata INFINITO, è stata studiata per ottimizzare velocità ed efficacia di pulitura, ed è questa quella utilizzata a Grosseto”.

L'operazione nasce in seguito a quanto successo a Porta Vecchia, nel centro storico di Grosseto, lungo le mura medicee, dove ignoti hanno dato fuoco alla corona di alloro posta sotto la targa che, conseguentemente, si è annerita per le fiamme. L'episodio ricordato dal monumento è del 15 giugno 1944 quando una colonna tedesca in ritirata verso nord ingaggiò scontri a fuoco coi partigiani che già controllavano la città.

"La rimozione delle bruciature e del fumo che ha annerito la lapide di Porta Vecchia, offuscandone e deturpandone l'iscrizione, è un gesto opportuno e dovuto all'intera cittadinanza” – conclude il Comitato ANPI Provinciale di Grosseto -. “La lapide, posta a ricordo delle vite immolate dai difensori del capoluogo maremmano alla causa della libertà nella decisiva giornata del 15 giugno del 1944, rimarrà tuttavia segnata dal gesto, violento e premeditato, perpetrato nottetempo ad opera di ignoti. Così come rimarrà segnato il ricordo dei cittadini e delle istituzione grossetane che a quella iscrizione riconducono la quotidianità della propria vita democratica e antifascista”.

 

Fonte: Ufficio stampa

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