Omo dell'Anno, trionfa la santacrocesità: il premio a Paolo 'Kojak' Terreni
Quest'anno, il 2020, passerà alla storia come uno dei più difficili. Molti eventi sono stati annullati e anche molti premi non verranno assegnati, per ultimo il Pallone d'Oro. Eppure c'è una comunità, quella santacrocese, che ha deciso di fare buon viso a cattivo gioco. Come si affronta un periodo duro così? Col sorriso, con l'allegria: per questo è stato assegnato il premio di Omo dell'Anno, andato a Paolo Terreni detto Kojak.
Nella cornice del ristorante Il Cavaliere (Vedute, Fucecchio) si sono ritrovati tantissimi saantacrocesi e non solo. L'appuntamento era importante e alla fine Giovanni Gronchi detto Toro ha passato lo scettro - goliardico, s'intende - a Paolo Terreni. Superati in volata Bolide, Aci, Magnus e Puccio, che in realtà avevano più i favori del pronostico rispetto a Kojak.
Simpatia, allegria e musica: un medley dei Ricchi e Poveri, poi dj Dollaro in consolle e anche Gigi Leveque e il Maestro Roby. Consegnati altri riconoscimenti - tra cui una maglia di Joao Pedro del Cagliari... - ma soprattutto grande spazio per i ricordi e l'amicizia. Come al solito la serata dell'Omo dell'Anno è la regina dell'estate del Cuoio (una certezza quando di mezzo ci sono i Greggi alla Rete).
Diamo uno sguardo all'albo d'oro. Nel 2001, 2002 e 2003 fu Marcone ad alzare il trofeo. Nel 2004 toccò a Alberto Banti (vincitore anche nel 2006), nel 2005 al noto Masoni, nel 2007 a Andrea Gufoni. Nel 2008 la palma andò a 'Mastino', nel 2009 a Maurizio Marmugi, a tutti noto come 'Aci'. E poi, di seguito, nel 2010 Paolo Sordi, 2011 Paolo 'Kojak' Terreni, 2012 Gianluca Melai, 2013 Paolo 'Pelo' Bracci, 2014 Andrea 'Dollaro' Berti, 2015 Roberto Filippetti (Il Maestro), 2016 Roberto 'Urbino' Taddei, 2017 Maurizio Zini e nel 2018 nuovamente Paolo Sordi, poi Gronchi. Ora sta a Paolo Terreni tenere alto il nome dell'Omo dell'Anno.
Gianmarco Lotti