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Boscoterapia a Empoli: Comune, CAI e CNR uniti in un progetto

La proposta degli assessori al Comune di Empoli per lo sport a la cultura, Fabrizio Biuzzi e Giulia Terreni, di fare delle escursioni nel territorio vicino casa, in questo periodo di emergenza e difficoltà oggettive a praticare l’attività all’aria aperta in luoghi più “allettanti” per il nostro immaginario, è capitata nel momento più opportuno. Proporre svago, cultura e attività fisica in luoghi vicini a casa, a costi contenuti e in modalità ecosostenibili è una indicazione che il CAI Club Alpino Italiano si è dato per la ripresa di una minima attività escursionistica, che escluda i pericoli oggettivi della frequentazione dell’alta montagna (per non impattare su eventuali problemi di soccorso…).

Raccolta questa proposta, il CAI Valdarno Inferiore ha proposto una serie di escursioni tra le quali quella che si è svolta sabato 11 luglio. Non si tratta di una semplice escursione ma di un progetto più ampio di “terapia forestale” di cui questa data speriamo sia solo l’inizio.

Luogo di partenza e di arrivo è stato il Torrino, meglio conosciuto come “il Torrino dei Sogni”, posto sul crinale calanchivo tra il rio di Val di Botte ed il rio di Camerata; il primo va a formare il rio della Piovola per poi confluire nel torrente Orme, il secondo è direttamente affluente dell’Orme. I partecipanti sono stati ventisette, di cui uno arrivato perfino dall’Isola d’Elba. Potevano essere molti di più. Per ben quindici persone, infatti, l’avventura è stata rimandata alla prossima occasione, per non contravvenire alle norme sugli assembramenti emanate a seguito della pandemia.

L’itinerario di 4 km è stato percorso in circa due ore. Ai tempi di cammino si sono alternate rilassanti soste con lo scopo di fornire informazioni sui luoghi attraversati.

Durante la prima sosta, Francesco Mantelli, ha spiegato le modalità di formazione dei calanchi: suggestive formazioni erosive di cui è particolarmente ricco il percorso, e le litologie affioranti: sabbie e argille e ciottoli di fiume che risalgono al Pliocene e che indicano differenti profondità di sedimentazione marina. Nella seconda, l’architetto Lucia Agus ha raccontato la storia del Torrino e ne ha illustrate le caratteristiche architettoniche. Nella terza Francesco Meneguzzo ha svolto un’ampia trattazione sulla “Terapia Forestale”, una recente terapia medica naturale che, sviluppatasi per prima in Giappone ed oggi in fase di diffusione mondiale, sta dimostrando scientificamente, attraverso accurate ricerche e grande mole di dati, quello che già da molte generazioni era stato intuito e cioè che “camminare nei boschi fa bene alla salute”.

Meneguzzo, ricercatore del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), è consigliere della locale sezione CAI Valdarno Inferiore e referente nazionale, sempre per il CAI, per i progetti “Foresta e Salute”, condotti insieme al CNR. Il beneficio della terapia forestale per la salute umana deriva dall’immersione totale nell’ambiente forestale, dove tutti i sensi sono stimolati e “trasportano” al nostro organismo i benefici degli alberi. La vista, prima di tutto, che attraverso la visione degli alberi – la visione primordiale e più naturale dell’uomo – determina un profondo effetto rilassante; il tatto, attraverso i tronchi, le foglie e il sottobosco, l’udito, attraverso i suoni delle foglie e della piccola fauna.

Soprattutto, però, è l’olfatto che consente di inalare i preziosi oli essenziali emessi dalle piante, i cosiddetti “terpeni”, che in foresta si trovano (non a caso) nelle tipologie e concentrazioni adatte all’organismo umano. Quest’aromaterapia naturale produce effetti benefici di grandissima importanza: rilassanti contro stress e ansia, antiossidanti, anti-infiammatori, antibatterici, stimolatori del sistema immunitario innato e neurale, e quindi preziosi anche per combattere le infezioni virali. Le formidabili sostanze sono prodotte da tutte le piante e durante tutto l’anno ma si trovano in maggiori concentrazioni nell’ambiente forestale nelle prime ore del giorno e nel pomeriggio. Il luogo scelto per il progetto non è casuale: è ricco di essenze come le conifere e le latifoglie. Mentre, per esempio, i lecci sono grandissimi emettitori di terpeni, le conifere, pur producendone meno, emettono le specie più preziose per la salute.

Parte essenziale della terapia forestale è l’acquisizione della capacità di percepire gli effetti benefici mediante esperienze sensoriali che, prima di tutto, richiedono l’abbandono completo all’esperienza: assenza di scambi verbali, concentrazione sulla natura e su se stessi, e apertura di tutti i sensi.

Un’esperienza guidata che i partecipanti hanno vissuto nel corso della quarta sosta: dopo una breve spiegazione, è stato concesso a tutti il tempo, l’isolamento ed il silenzio necessari a sperimentare tali percezioni, attraverso una vera e propria sessione di meditazione libera, all’ombra di uno straordinario bosco di lecci. Con risultati straordinari; raccolti anche attraverso un questionario anonimo, i partecipanti hanno segnalato intense sensazioni di rilassamento e pace, e predisposizione alla riflessione. Si pensi che, secondo un autorevole studio pubblicato pochi mesi fa, l’effetto della frequentazione delle aree naturali nel mondo, anche “solo” sulla salute mentale dei visitatori, vale cinquemila miliardi di Euro, cioè l’8% del Pil mondiale. Durante l’escursione sono stati raccolti i livelli di emissione delle sostanze attraverso un “naso elettronico” per essere poi elaborati dal CNR al fine di dare il necessario supporto scientifico al progetto.

L’opportunità che deriva da questa esperienza è, per il Comune di Empoli, che il bosco di Botinaccio e il relativo percorso venga riconosciuto e qualificato come luogo idoneo alla terapia forestale e, per i cittadini di avere, a due passi da casa, un luogo con caratteristiche terapeutiche per la salute mentale e fisica ed infine per il CAI di espandere ancora i propri servizi volontari alla comunità locale.

A fine escursione, come tutti i salmi finiscono in Gloria, è stata conclusa la giornata con una pizzata collettiva.

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