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Vibac, firmato l'accordo per la cassa integrazione. Piano di rilancio da 7 milioni

(foto gonews.it)

Svolta Vibac: dopo il periodo di cassa integrazione per l'emergenza covid-19, conclusosi il 17 luglio, lunedì scorso è stato firmato l'accordo per la cassa integrazione straordinaria, sottoscritta all'unanimità da tutti i lavoratori dello stabilimento di Mercatale di Vinci. Nel nuovo accordo 35 persone sono già rientrate a lavorare, 79 attivate in cassa integrazione straordinaria con prospettiva di reinserimento a lavoro per una quarantina. L'accordo è stato presentato al ministero per valutare i criteri per la concessione. A fianco di questo, per l'azienda produttrice di nastri adesivi la proprietà (con sede ad Alessandria) ha presentato un piano di 'risanamento' che punta a mantenere lo stabilimento toscano. Tre i punti fondamentali: rivedere i costi di gestione, ricapitalizzazione con risorse proprie per 7 milioni di euro e nuove risorse tramite prestiti, cambiare tipo di produzione. Quest'ultimo punto è focale: la produzione di solvente verrà trasferita, a Vinci ci si concentrerà su prodotti "ad alta marginalità", nello specifico il ristampato.

Giuseppe Dentato: "Si conclude dopo un anno la procedura di licenziamento della Vibac. Abbiamo iniziato un percorso di discussione che dopo l'emergenza covid ha portato a questo risultato. È finita la fase di posizione dura del sindacato perché dovevamo garantire gli ammortizzatori sociali per affrontare l'emergenza sanitaria. Auspichiamo che il nuovo piano di rilancio possa permettere che l'azienda riesca a utilizzare le risorse messe in campo dall'Europa e dall'Italia per rilanciare lo stabilimento di Vinci. L'azienda ci ha riconosciuto che non era un problema dello stabilimento, ma di una ristrutturazione del gruppo a livello generale".

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