Agricoltura, Gori eletto segretario Fai-Cisl Toscana: "Il Covid spinge la crescita del caporalato"
Anche il Covid sta spingendo la crescita del caporalato nel settore agricolo e agro-industriale: le attività rimaste operative hanno necessità di manodopera e chi non ha scrupoli la cerca a basso costo e senza spese in sicurezza anti contagio.”
E’ la denuncia che arriva dal neosegretario della Fai-Cisl Toscana, Massimiliano Gori, eletto oggi a Firenze dal Consiglio generale regionale del sindacato Cisl dell’agro-alimentare-ambientale; sostituisce Patrizio Giorni, che dal primo luglio scorso è entrato a far parte della Segreteria nazionale della Fai. Livornese, 54 anni, Gori ha lavorato per 28 anni in Coca-Cola, a Livorno e Firenze e ha iniziato nel 1998 il suo impegno sindacale, divenuto a tempo pieno nel 2014. Ha fatto parte della Segreteria Fai di Firenze ed è stato responsabile Fai-Cisl di Livorno e Pisa. A comporre la Segreteria regionale Fai saranno, con lui, Antonella Biondi come segretaria generale aggiunta, Gabriele Coppi e Amedeo Sabato.
“Per contrastare il caporalato – dice Gori - si deve rafforzare il ruolo degli enti bilaterali nella gestione del mercato del lavoro e dobbiamo attuare una grande campagna di sensibilizzazione per l'emersione del lavoro nero, valorizzando al massimo le opportunità consentite dalla regolarizzazione cui si accede denunciando chi sfrutta. Da tempo la Fai-Cisl ha attivato il numero verde ‘Sos Caporalato - 800 199 100’ a disposizione di chi vuole denunciare nell’anonimato.”
Gori ha anche parlato delle richieste datoriali per l'estensione dei voucher in agricoltura, “giustamente respinte dal Senato; l’emergenza manodopera va affrontata con lungimiranza e senso di responsabilità, evitando facili scorciatoie che rischiano di privare i lavoratori di importanti tutele contrattuali. In un momento straordinario come questo è necessario individuare soluzioni innovative con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Una possibile risposta può arrivare dalla valorizzazione (nell’ambito di quanto previsto dall’art. 8 della Legge 199) degli Enti bilaterali agricoli e dalla piena attuazione di Protocolli d’intesa firmati fra Regioni, Prefetture, Inps, Inail, sindacati, associazioni datoriali, per avviare e agevolare intese con i centri per l’impiego per favorire l’incontro tra domanda e offerta, creando liste pubbliche.
Quale sarà l’impatto del Coronavirus sul settore alimentare ? Secondo Gori in questo 2020 è atteso “un calo nella crescita del 5% circa, un dato contenuto rispetto ad altri comparti. Mentre il 2021 porterà un tasso di ripresa previsto del 7,7%. Nonostante la situazione economica, le esportazioni del settore food cresceranno mediamente dell’11% nel biennio 2020-2021. Meglio degli altri comparti faranno nell’export distillati, farine, food equipment, dolci, acqua, caffè e latte. I comparti del vino, del packaging, della birra e dei salumi esporteranno con valori vicini alla media del settore. I comparti delle conserve e della pasta registreranno la progressione più limitata nella crescita dell’export. Attualmente creano problemi i comparti del vino, con calo delle vendite e dell'esportazione, e delle acque minerali da tavola. In Mugello l'acqua Panna ha una forte flessione nell'esportazione verso il redditizio mercato USA, anche se è atteso un recupero per il 2021, quando si presume che il mercato horeca riprenderà i suoi ritmi.”