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Eccidio di Pratale, il ricordo collettivo di oltre mille vittime delle stragi toscane del 1944

Barberino Tavarnelle si riscopre e si riconosce nell’identità di una memoria comune. Ci saranno i testimoni, i sopravvissuti, i cittadini di tutte le età, ragazzi, giovani, anziani della comunità di Barberino Tavarnelle, a ricordare il sangue che si è versato nella radura di Pratale, la notte del 23 luglio del 1944, poche ore prima della Liberazione dei territori del Chianti e della Valdelsa. Domani, in occasione del 76esimo anniversario dell'eccidio di Pratale, al dolore delle famiglie chiantigiane si unirà l’eco della memoria toscana. Sotto lo sguardo della torre campanaria della pieve millenaria di San Pietro in Bossolo, sullo sfondo del complesso monastico di Badia a Passignano, il tempo si fermerà ancora una volta. Torna, in un’edizione straordinaria e uno scenario inedito, la lettura collettiva “Il sangue e l’erba” di Massimo Salvianti, allestita nel prato dell’antica Pieve dalle ore 18.30. Con una comunità pronta a riconoscersi nel valore condiviso della memoria vivente e ad accogliere i testimoni di alcuni dei più importanti massacri italiani, legati al secondo conflitto mondiale.

“Tra gli oltre 40 cittadini, lettori e portavoci di memoria - fa sapere l’ideatore e curatore, l’attore Massimo Salvianti - che racconteranno il massacro degli uomini di Pratale, giovani e anziani, fucilati a colpi di mitraglie nella campagna di Tavarnelle, dalle truppe tedesche, interverranno i rappresentanti dei comitati per la memoria delle Stragi di Castagno d'Andrea, San Pancrazio di Bucine, dell’Associazione Martiri Sant'Anna di Stazzema, e dell’Associazione Familiari Eccidio di Marzabotto e dell’eccidio di Padule di Fucecchio. Ricorderemo con la forza di un’intera comunità la memoria di oltre mille vittime, il sacrificio di civili, donne, uomini e bambini, strappati alla vita dall’odio razziale e dalla barbarie nazifascista”.

Il reading collettivo è realizzato su testo e coordinamento di Massimo Salvianti. L’evento è promosso dal Comune di Barberino Tavarnelle e prodotto da Arca Azzurra Eventi e sarà arricchito dalle musiche di Emiliano Benassai, eseguite alla fisarmonica dall'autore e da Angela Tempestini al violino. I disegni sono firmati da Lorenzo Bojola.

Per l’Associazione Familiari Eccidio di Marzabotto sarà presente Gianluca Luccarini di cui furono uccisi 8 familiari e sarà accompagnato dal novantenne superstite Ferruccio Laffi che ha perso 18 familiari. Nella strage di Marzabotto, sull’Appennino Tosco-emiliano persero la vita 770 vittime tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944. “Non fu un rastrellamento né una rappresaglia - precisa Gianluca Luccarini - ma un’azione di guerra studiata a tavolino, furono selezionate donne e bambini che avevano tra i propri parenti partigiani della brigata Stella Rossa”.

A rappresentare l’Associazione Martiri Sant'Anna di Stazzema (12 agosto 1944), strage che seminò la morte di 560 persone, ci saranno il presidente Enrico Pieri, Graziano Lazzeri e la madre di quest’ultimo Adele Pardini, che si salvò all’età di 4 anni insieme ad altre due sorelle. “Di questi tragici fatti dobbiamo conservare la memoria – commenta Graziano Lazzeri – parlare, rievocare, testimoniare per orientare le nostre azioni nel presente e acquisire consapevolezza del valore dello stare insieme e del combattere nella quotidianità ogni forma di espressione che istiga alla violenza, affermare il principio della solidarietà significa difendere la libertà e la democrazia”.

Luana Collacchioni in rappresentanza dell’Eccidio di Castagno D'Andrea (13 e 14 aprile 1944) rievoca l’uccisione di 7 civili sul Monte Falterona, nel Comune di San Godenzo. “I tedeschi arrivarono e portarono l’inferno nella nostra comunità – rileva – rastrellarono le case, bruciarono le abitazioni compresa una chiesa, resero gli abitanti prigionieri e li racchiusero nelle scuole per procedere con la violenza fisica e sessuale soprattutto sulle donne. Uccisero anche 6 partigiani scovati sul Monte Falterona. Ricordiamo tutto questo per non commettere più gli stessi errori”.

Bernard Dika interverrà alla lettura collettiva come rappresentante dei terrritori interessati dall’eccidio di Padule di Fucecchio che si consumo il 23 agosto 1944 portando alla morte 174 civili. “La lettura collettiva – conclude - è uno straordinario esperimento che raccoglie comunità diverse attorno a valori condivisi emozionando anche chi viene da altri territori. Insieme al ricordo vi deve essere l’impegno affinché non vi siano più casi di famiglie uccise nel mezzo a una cena per un bombardamento o per rappresaglie. Sono passati 76 anni dall’eccidio di Pratale ma nel mondo non sono ancora terminati eccidi simili. Stiamo vivendo una crisi profonda come non accadeva da anni, ripensare a quei giorni ci darà la forza di affrontare al meglio i prossimi mesi pensando alla sofferenza ben più grande che hanno dovuto sopportare le bambine del 23 Luglio 1944: Mirella Lotti e Marcella Gori”.

Al reading collettivo di Massimo Salvianti parteciperà anche Giorgio Albiani, in qualità di membro del comitato della strage di San Pancrazio di Bucine, nell’aretino, che causò l’uccisione di 244 civili il 29 giugno 1944.

Nel corso della giornata di domani la strage di Pratale sarà commemorata con la deposizione della corona al monumento ai caduti di Pratale alle ore 9 e nel pomeriggio, prima della lettura collettiva, con la celebrazione della Santa Messa in memoria delle vittime alla pieve di San Pietro in Bossolo alle ore 17.30. Interverrà il sindaco David Baroncelli.

Ingresso libero. Prenotazione consigliata. Info: 055 8050824.

 

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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