Ieri sera, 20.07.2020, in Consiglio Comunale a Santa Croce sull'Arno la maggioranza ha approvato la mozione a sostegno del costituendo tribunale di Empoli ma l'impianto della proposta è stato comunque demolito dalle articolate e puntuali considerazioni del capogruppo Alessandro Lambertucci che ha messo in luce tutte le fragilità di questo abizioso progetto empolicentrico e soprattutto l'assoluta carenza di
risorse utili alla sua realizzazione.
Siamo sicuri che la nostra sarà la prima di tante voci che da oggi si alzerano dal mondo imprenditoriale e giuridico appartenente alle province di Pisa e di Firenze perchè l'operazione è stata sin quì condotta senza minimamente preoccuparsi di coinvolgere la partecipazione di tutti gli attori interessati quali consigli dell'Ordine, magistrati e rappresentanti degli imprenditori dei territori che dovrebbero passare
sotto la giurisdizione del costituendo tribunale. Di seguito il testo dell'intervento di Lambertucci.
"La richiesta di manifestare il proprio appoggio, formale e sostanziale, agli scopi di un'associazione di avvocati empolesi che nutre l'ambizione di creare da zero un super tribunale da contrapporre a quello di Pisa e di Firenze; - richiesta che oggi sottoponente a questo consiglio con la mozione fotocopia che il PD ha fatto girare in tutti i comuni dell'Empolese Valdelsa e anche in alcuni del comprensorio del Cuoio in cerca di consensi, - è irricevibile per tutta una serie di motivi che a breve andrò ad illustrare.
Questa mozione nasce in primis a Empoli dove è legittimo, non lo mettiamo in dubbio, che le forze politiche di quella città, tutte riunite, quindi PD, Fratelli d'Italia e Lega si siano spese per approvarla a favore e lustro della propria città e per perorarne la causa a livello regionale e parlamentare con i propri rispettivi consiglieri, onorevoli e senatori.
Quello che però costituisce una completa anomalia di questa iniziativa è che si sia ideato un meccanismo per realizzarla che si fonda su questa mozione itinierante, che spesso è stata parzialmente modificata a seconda dell'amministrazione che di volta in volta interessa, con la quale si intende richiedere ai comuni del comprensorio del cuoio, che storicamente non sono mai stati sotto la giurisdizione del circondario
empolese, una dichiarazione di pacifica annessione al circondario di Empoli.
Storicamente è stata casomai Empoli ad esser stata sottoposta dal Motuproprio del 2.08.1838 alla giurisdizione, dal 1838 al 1848, del Tribunale collegiale di 1a istanza di San Miniato che aveva competenza nella materia civile e criminale.
Si sottolinea come la città di Empoli, così come gli esponenti politici, la Confindustria di quella città e questa associazione di miei colleghi avrebbero già di per sè i numeri sufficienti per poter richiedere l'istituzione di un autonomo tribunale senza dover scomodare i numeri e il voto dei comuni del comprensorio ma, evidentemente, l'intenzione coltivata è un altra e non è propriamente quella di reggersi con le proprie forze.
In questo riconosciamo una volontà politica di non poco conto; quella cioè, mai abbandonata, di voler istituire, sotto diversa forma, una entità sovracomunale che se non corrisponde al nome di nuova provincia, quella di Empoli, ci si avvicina molto. Purtroppo le parole che ebbe a pronunciare Brenda Barnini, sindaco di Empoli, alcuni anni fa all'esordio dell'associazione per la costituzione del tribunale, ovvero che:
"abbiamo messo le basi per un percorso serio slegato da una rinvendicazione di provincia", mi fanno capire che, chiamalo come vuoi, ma l'intento è ancora esattamente quello e non è stato mai abbandonato.
Consapevoli che la tendenza dell'amministrazione della Giustizia negli anni ha visto la progressiva chiusura e smantellamento di molte sedi giudiziarie di provincia; pensiamo a San Miniato, a Pontedera e alla stessa Empoli e che sarà praticamente impossibile che questa tendenza possa venir invertita nell'immediato; soprattutto dopo le ripercussioni economiche post Covid-19 e il progressivo passaggio al sistema
della cancelleria telematica ormai adottato da anni con il conseguente ridimensionamento ed accorpamento di molte competenze degli uffici, questi promotori empolesi, devono aver pensato che, con queste dichiarazioni di appoggioformale e sotanziale provenienti dai territori, si potesse blindare in qualche modo la loro proposta facendo vedere al Ministero della Giustizia che l'iniziativa non veniva
calata dall'alto ma corrispondeva ad una spontanea intenzione dei cittadini di staccarsi dalle due giurisdizioni esistenti di Pisa e di Firenze per farsi annettere alla giurisdizione di un nuovo costituendo tribunale in città ritenuto magari più comodo e vicino.
Territori i cui cittadini e categorie, però, si badi bene, non sono state minimamente interessati dal processo decisionale attraverso un ampio dibattito utile aprospettare loro benefici e svantaggi di una tale scelta. Per esempio oltre allaconfindustria Empolese vi siete mai preoccupati di che cosa ne pensa la confidustria pisana o quella fiorentina? Oppure i consigli dell'ordine degli avvocati di Firenze e Pisa?
Oppure alla Magistratura ai cui componenti e alle loro aspirazioni di carriera questo tipo di centri urbani vanno spesso stretti.
[...] Personalmente, come gruppo, non approveremo questa mozione e inviatiamo tutti voi a fare lo stesso facendo valere la nostra autonomia amministrativa territoriale perchè approvando questo atto finirete per svendere le prerogative del nostro territorio ad un comune, oggi appartenente ad altra provincia, senza un vero e proprio valido motivo rischiando, peraltro, di aprire la strada a future ingerenze altrui anche in altri campi amministrativi."
Gruppo consiliare 'Per un'altra Santa Croce'
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