Riparte il baratto sociale di Altopascio: interventi e azioni per il bene comune a fronte di un contributo economico
Un baratto sociale tutto al femminile quest’anno, con un gruppo di donne altopascesi impegnate nella cura e nel decoro del paese e delle frazioni fino alla fine dell’anno, a fronte di un contributo economico ricevuto da parte dell’amministrazione comunale. Riparte per il quarto anno consecutivo il progetto di baratto sociale, ideato dall’amministrazione D’Ambrosio per sostenere le persone in difficoltà economica con aiuti diretti, da restituire alla collettività sotto forma di lavori socialmente utili e di pubblica utilità.
Ogni partecipante al baratto sociale percepisce 2000 euro di contributo (contro i 1000 degli anni passati), ricavati dal fondo anticrisi, la misura del Comune di Altopascio che permette ai disoccupati, ai pensionati o alle giovani coppie con un determinato Isee di ricevere sostegni economici a fondo perduto.
«Il fondo anticrisi funziona ancora di più e ancora meglio da quando abbiamo istituito il baratto sociale, perché alla base non deve esserci solo il supporto immediato, ma soprattutto il varare politiche e iniziative in grado di offrire alle persone in difficoltà una nuova possibilità di inserimento sociale e lavorativo – spiegano il sindaco Sara D’Ambrosio e l'assessore al sociale, Ilaria Sorini –. Non è una mera assistenza quella che vogliamo garantire, ma un supporto concreto affinché le persone possano reinserirsi nel mondo del lavoro. Più che un sussidio a fronte di una condizione svantaggiata, noi crediamo nella retribuzione a fronte di un lavoro svolto: il progetto di baratto sociale ha proprio questo merito, ovvero dare un contributo economico a fronte di un’attività socialmente utile svolta a vantaggio di tutta la collettività. Una prassi che ad Altopascio va avanti dal 2017, ben prima dell’introduzione del reddito di cittadinanza in Italia. Anche quest’ultimo dovrebbe essere affiancato dalla possibilità di reinserire socialmente le persone che percepiscono il reddito, attraverso interventi e progetti di pubblica utilità: attualmente però questa cosa non accade. Noi lo facciamo, con le risorse comunali, da circa quattro anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: in questo modo, infatti, non solo teniamo più pulito il nostro paese, ma diamo la possibilità a chi ha perso il lavoro di ricostruire relazioni, di uscire dall’isolamento, di ricreare legami e opportunità».
Pulizia e mantenimento dei parchi, dei bordi strada, dei marciapiedi e dei luoghi comuni di socialità (piazze, strade, giardini), eliminazione dei rifiuti abbandonati o delle cartacce lasciate a terra, interventi sul decoro del paese e delle frazioni: ogni persona del baratto sociale ha adottato una zona specifica. C’è chi si occupa di Altopascio e chi di Badia Pozzeveri, chi di Spianate e chi di Marginone: ognuno sa cosa fare, grazie anche al coinvolgimento dei Comitati paesani e delle associazioni di volontariato presenti nei rispettivi territori.
Fonte: Comune di Altopascio - Ufficio Stampa